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Aggiornato: 8 maggio 2025
Ma disorganizzati. All
La sua politica estera, ammalata di monarchismo, osteggiò la Francia perchè repubblicana, appoggiandosi a Bismark, mentre questi aveva bisogno d'appoggi; trascinò il re a Vienna per ottenergli lo sfregio di una visita non restituita. E questo insulto dovremo pur vendicarlo! Al congresso di Berlino si presentò come subalterno e mendico, e fu accettato per tale. All'interno tutta la sua politica mirò alla disorganizzazione suprema dei partiti, i quali naturalmente disorganizzati dal nuovo momento storico, nel quale avevano a ricomporsi mutando base e metodo, si disciolsero. Fu il regno della confusione e dell'atomismo. Maggioranze e minoranze si addensarono e si rarefecero non lasciando nuclei; le migliori tradizioni rivoluzionarie, i più alti sentimenti politici s'infransero: abilit
Di fronte alla reazione, che si avanzava a grandi passi, sicura di vincere, perchè sorretta dai grossi battaglioni, dai cannoni, dalla cavalleria, dalle navi, dalla polizia, dalle insidie, dalle calunnie, dallo spionaggio, dal concorso di buona parte delle così dette classi dirigenti; sicura di vincere perchè doveva combattere contro elementi inermi, disorganizzati, senza programma vero di rivoluzione, senza mezzi di resistenza, senza sicurezza di vedere secondati i proprî conati dalle provincie del continente le quali lasciavansi tranquillamente sguernire di truppe, inviate in Sicilia a reprimere severamente e rapidamente moti ch'erano incomposti ed a-politici, ma che pure potevano trasformarsi da sommossa in rivoluzione, divenne scabrosissima la situazione di quanti parteggiavano per la causa popolare ed erano dichiaratamente repubblicani e socialisti. A loro s'imponeva il prendere una vigorosa decisione ed assumerne piena ed intera la responsabilit
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