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Da altri è stato creduto che il glicogene s'originasse nel fegato dal glucosio del sangue che lo attraversa, fondandosi sul fatto che l'inanizione fa sparire il glicogeno dal fegato, pur sapendo che il sangue delle vene sopraepatiche è più ricco in glucosio del sangue della vena porta. È polvere bianca, insapore, inodore, solubile nell'acqua a caldo, formando una soluzione opalescente.

Nel tubo digerente l'origina dall'alimentazione o che tale si introduca o per le modificazioni che subiscono gli altri idrati di carbonio sotto l'azione dei vari enzimi digestivi. Nel sangue ve n'è nel rapporto del 0,5 per 100 nato dallo sdoppiarsi del glicogene iu glucosio ed urea. Il lievito di birra per azione del Saccaromices cerevisiae lo sdoppia in alcool ed anidride carbonica.

Trattando questa coll'iodo ne vien colorata in rosso vivissimo. L'azione degli acidi fa trasformare il glicogeno in glucosio del pari lo trasforma in glucosio il sangue che attraversa il fegato: però si noti che nel sangue circolante v'ha glucosio e non glicogene.

Diconsi idrati di carbonio quelle sostanze in cui il rapporto ha O ed H è quello che hanno questi due corpi semplici nella molecola d'acqua: esse sostanze ternarie hanno sempre di C sei atomi ovvero un numero di atomi multiplo di sei. Se ne fanno tre gruppi. 1° gruppo: Amidi, cui appartengono l'amido, la fecola, ed il glicogene. 2° gruppo: Glucosidi cui appartengono glucosio, inosite e levulosio.

La glicerina aumenta considerevolmente la formazione del glicogene nel fegato e l'eliminazione dell'acido urico.

Per preparare il glicogeno si immerge il fegato d'un'animale morto da poco tempo nell'acqua a 100°C per impedire l'azion dei fermenti e si riduce in poltiglia. Da questa si toglie l'albumina col coagularla e trattenerla su filtro: dal filtrato si precipita il glicogene mediante alcool.