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Poi i tre vecchi si raccolsero intorno al tavolo rotondo del salotto, come i diplomatici a congresso, per discutere un arduo problema, assai più scabroso di molti affari di Stato, l’eterna questione dell’amore e del matrimonio.

Vivere insieme per amarsi sempre, e dimenticare tutto il resto, questa divenne l’unica aspirazione dei loro cuori. Dopo uno scambio di lettere colle rispettive famiglie in Italia, furono fidanzati; pochi mesi dopo si celebrò il matrimonio, e la terra di Bretagna parve un paradiso terrestre ai due sposi, nell’ebbrezza dell’amore soddisfatto.

Dalle pagine di Libanio esce fuori un’imagine attraente e geniale. Ardente di spirito, appassionato dei più nobili ideali, generoso ed eroico, il giovine imperatore ci appare veramente degno dell’ammirazione e dell’amore di cui lo circondavano i suoi amici, i suoi maestri, i suoi soldati. Certo, Giuliano era un uomo squilibrato. La sua fantasia bollente e disordinata si univa, in modo singolare, alla pedanteria del retore e del formalista. Ma c’è in lui un soffio eroico, qualche cosa di giovanilmente baldanzoso, un sentimento vivo della civilt

Anche Luciano parla della scienza delle cortigiane: «Di rado permettono agli amanti di avvicinarle, giacchè sanno per esperienza che il godimento è la tomba dell’amore, ma nulla trascurano per prolungare la speranza ed il desiderio

Diede, dunque, tutto; ma tutto volle ed ottenne in cambio, miliardaria dell’amore, epicurea delle anime.

Suvvia, che volete di più? Chiedete la continuazione dell’amore dopo la morte? Vorreste venire la notte, vampiri, a riposarvi sul cuore della superstite e suggerle il sangue? Non vi basta ch’ella si condanni alla solitudine? E la solitudine, vedete, è traditrice; abbiate dunque misericordia. Egli è nella solitudine che l’anima va trascinata in balìa dei sogni fallaci.

Chi era?... Forse nessuno; il colore della terra d’esilio, la musica dell’amore che passò; nulla, una striscia di fumo, la cenere d’una fiammata che morì... e troverete ancora di lei, nella coltre, una forcella dimenticata...

«Si fecero altre scommesse di bellezza, nelle quali risultò vincitore il petto sodo e liscio di Philumena. «Tutta la notte trascorse in simili piaceri e la terminammo con imprecazioni contro i nostri amanti e con una preghiera a Venere che scongiurammo, perchè ci procurasse ogni giorno nuovi adoratori, giacchè l’inedito è il più stuzzicante incanto dell’amore.

Rammento ancora certe frasi musicali intese fra sonno e veglia che mi infondevano nell’anima una sicurezza e una dolcezza deliziosa. Ma la memoria che mi dura più viva è quella dell’amore immenso che si portavano i miei parenti; un amore tenero e gioviale di giovinetti che non cambiò mai natura e non si sfreddò mai cogli anni.

Dott. Brennus I PIACERI DELL’AMORE pericoli e mezzi per evitarli