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Oh diavolo.... E come va a finire? Si battono da disperati. Ma un sergente di marina la termina lui e getta a terra il tedesco. Morto? No, no; pare che l'abbian risparmiato.... Se lo ammazzavano era meglio. Perchè! Hanno ammazzato il Marinovich stamattina. Basta uno.

«A quelle somme altezze, ed in quelle supreme circostanze, ebbi un'audacia che non avrei avuta mai nella vita d'ogni giorno. Pensai a quello straniero che parlava soltanto il tedesco, e scendeva gi

Vorreste farlo avere a Torino al Consolato Tedesco perchè lo mandi alla persona che deve riceverlo, e ch'io non so dove si trovi? «Così dicendo porgevo il prezioso piego. « Non ha indirizzo; osservò l'incognito; e la sua voce era così fioca e tremante, che pareva sul punto di svenire. «Quella faticosa salita lo aveva sfinito. « Non ho meco una matita per scriverlo.

Per ora non so pensar altro modo che condur Altilia al Cerriglio e pregar il tedesco che dica al pedante che, dall'ora che Altilia e la balia son state menate da lui nell'osteria, l'hanno aspettato tutta la notte e anco senza cibo e senza sonno; e che sappino ben fingere questa bugia.

Parla anch'essa molto bene in italiano correggendo così il carattere tedesco dell'interno: quattro oleografie di Siglinde, Sigmund, Sigfrid e Drago, Ondine ecc., a tinte rosse, azzurre, verdi, violente, stonate, antipatiche. La signora Lucatich che versa in giro il caffè, ci minaccia colle sbrodolanti mammelle. Poi apre il pianoforte a coda.

Qui? mormorò in italiano Come è qui? Lo domanda? risposi. Come mai lo può domandare? Vengo da Napoli. Oh viene da Napoli! esclamò in tedesco. Bravo! Si ferma? Oh! soggiunse, stavolta, in italiano e nel tono di prima. Non doveva venire! Dio mio, perchè è venuto?

E' anche un fatto che desta meraviglia, vedere nella poesia romana dei nostri giorni introdursi un elemento tedesco.

Nel 1806, a un tedesco suo ammiratore, traduttore di parecchie sue poesie, e che gli chiedeva notizie per un cenno biografico, il Meli scriveva: «Volete che io mi lusinghi coll'idea di qualche postuma considerazione? Vano e miserabil compenso! Non vale al certo la pena che io vada riandando nella memoria le miserie ed amarezze di mia vita, quelle che con tanto studio ho cercato di coprire e di palliare a me stesso ed agli altri con le poetiche illusioni e col trasportarmi alle antiche et

Non è solo il ricordo della tragica fine del giovane Corradino e della stirpe degli Hohenstaufen, che può qui rattristare l'animo, specialmente di un tedesco; v'influisce anche e per molta parte l'aspetto della contrada stessa. Vorrei poterla descrivere con le parole, come il mio compagno di passeggiata l'ha saputa riprodurre nelle sue tele che spero saranno presto note a tutti.

In Sicilia Innocenzo III guerreggiò in nome del pupillo contra Marcovaldo, tedesco, siniscalco del Regno, alleato de' saracini. A Spoleto ed Ancona guerreggiò in nome delle antiche donazioni. Riuní piú territorio che niuno de' predecessori. E tali intervenzioni furono utili senza dubbio parecchie volte. Se fossero esagerate talora, ne giudichi altri; non sono affari nostri.