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Quando fu solo, fra le piante verdi dalle larghe foglie, di quel salone che era anche una serra, fra quelle sete ricamate di fiori esotici e di animali favolosi, fra quei vasi alti e sottili ove si elevavano dei fiori dal lungo stelo, fra quei mobili molli e profondi, dove pareva così soave sdraiarsi e non pensare, sognare e non dormire, in una luce temperata, ma limpida, coi rumori della citt

Quante amarissime ricordanze ridestava, quante acerbe trafitture gli rinnovava in petto quel nome! Stette saldo tuttavia, e rispose con uno sguardo soave a colui che lo aveva percosso.

Taciturno e col capo chino quel giorno e l'altro non potevo estrarre dal cuore la spina del rimprovero. Giusto e meritato senza dubbio; ma, dedotto da un ordine d'idee a cui il mio pensiero non s'innalzò, parevami caduto dalle stelle. Militando con Garibaldi, reputasi soave parzialit

Oh, allora saremo a Milano! esclamò Evelina, guardando le zie con un'occhiata affettuosa, carezzevole, guardando Don Giuseppe con una timidezza quasi soave. Soltanto, per adesso, Pietro è un po' stanco, dopo tanto lavoro, dopo tante scosse. Pietro, sempre a capo basso, pallido, ebbe un tremito.

La Stella chinò a terra gli occhi modesti, aspettando che agli altri fosse noto quello che più non era un mistero per lei: ma il cuore le batteva più rapido; il suo viso, che non aveva ancor perduta una certa pallidezza, s'invermigliava; e tutta in raccolta, pareva temere che si vedesse il virtuoso sentimento ond'era commossa: le sue nere pupille, i capegli bruni che rinterzati in due trecciuole le contornavano il viso, e uno schietto vestito di percallo color di rosa, le davano una grazia indicibile; ma più di tutto la faceva bella un'espressione soave di verecondia, ch'è la gemma la più cara della giovinezza.

Soave Mentore, mi inchino alla vostra saggezza, ma non abbiate paura della corsa. Essa è una preparazione alla vita.

Sorpresa, la giovine alzò il velo scoprendo un viso bianco, soave, e commossa, con gli occhi velati, uscì a parlare a frasi tronche, l'accento concitato. Oh ell'era davvero un angelo!... Ella capiva; ella non sentiva disprezzo ma piet

Chi? Sentirete. Infatti la incognita suonatrice toccò due o tre tasti, come se esitasse, fece una breve pausa, poi attaccò un vivace preludio. Era un rapidissimo scoppiettìo di note, trascorrendo dalle più soavi alle più acute; erano volate bizzarre e rumorose: erano scale trillate ed allegre; erano voci profonde, basse come il brontolio del tuono; insomma una marcia velocissima di cui l'orecchio non poteva seguire tutte le gradazioni. Pareva che le mani della suonatrice s'inseguissero, correndo come matte da un punto all'altro della tastiera, si raggiungessero per disgiungersi subito e perseguitarsi di nuovo in una corsa affannosa e disperata. Poi lentamente il suono si allargò e si svolse, le note arrivarono distinte e spiegate, si sgranarono come una filza di perle lasciate cadere ad una ad una in un catino di rame: cominciò a sentirsi un motivo. Era una musica gentile, tranquilla, con un accompagnamento lieve, lieve qualche cosa di soave, che poteva essere la ninna-nanna di un bambino, o un mormorio di amore; una musica senza parole, ma che era la traduzione, in onde sonore, delle onde luminose che rischiaravano quella notte di agosto. Che era? La canzonetta susurrata nella prima giovinezza o la preghiera cantata sull'organo del villaggio? Musica senza parole, ma il cielo, il mare, e la bronzea statua della Vittoria l'ascoltavano con compiacenza: disperso, di qua e di l

Vi ringrazio; disse la signora Mary, con voce così soave che più non sarebbe stata una carezza. Badate che ho scherzato. Io non accetterò mai un dono simile se non dall'uomo che amerò. E d

cio` ch'io dico di me, di se' intende; sorella fu, e cosi` le fu tolta di capo l'ombra de le sacre bende. Ma poi che pur al mondo fu rivolta contra suo grado e contra buona usanza, non fu dal vel del cor gia` mai disciolta. Quest'e` la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave genero` 'l terzo e l'ultima possanza>>.