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Egli fremeva della barbara Gioia al pensiero di quell'eccidio, e gli sembrava di veder scorrere ancora ai suoi piedi, sulla sabbia del deserto, un ruscello di sangue umano, rosso; gli pareva di allungare il braccio colla mano, piegata a mo' di scodella, di attingere quel liquore rosso, caldo, e di portarlo alle labbra. Spegnere la propria sete col sangue dei morti nemici!

In ogni amore vi è un periodo, in cui il nostro cuore e quello della persona amata han dato quanto potevan dare e al disopra dell'umano non vi è che il divino, creato dalla nostra fantasia e dalla sete dei superlativi. Siccome però il crescere dell'amore è la sua cosa più bella, dobbiamo far di tutto perchè il crescere sia lento, lentissimo, e duri molto, moltissimo.

Dice: Vortate giù pe' ste spallette, Annate a dritta, traversate er prato, Quanno sete 'rivati a le Casette Domannatelo a l'oste der Curato, Che ve l'insegna. Quanto ce se mette? Dice: Si annate a passo scellerato, Ce metterete sempre un par d'orette. Ritornassimo addietro viciversa, Fijo de Cristo! co' le cianche rotte. Quanno stassimo sotto a la Traversa

GRAMIGNA. La notte, quando sta contemplando il cielo, li piovono su la gran barba, ed ei se li succhia e se li beve; l'avanzo si conserva, per quando ha sete, in certe botte grandi cerchiate di zodiachi, coluri equinoziali e orizonti; altri in certe botte mezzane cerchiate di tropici iemali ed estivali; e altri in certi barili cerchiati di cerchi artici e antartici.

Ma ditemi, fratello: non ci è altro modo di restituir l'onore alle donne che far morire il reo publicamente? EUFRANONE. Ditelo voi che reggete. DON RODORIGO. Ne dirò uno, e credo che ne restarete sodisfatto, se sète cosí galante uomo come sète predicato da tutti.

STRAGUALCIA. Ah! ah! Non tel dissi io? VIRGINIO. Che è della mia figliuola? Díemela, ch'io la vo' menare a casa mia. E voi avete trovato Fabrizio? PEDANTE. , ho. VIRGINIO. Dov'è? PEDANTE. Qui dentro, che ha tolto una bellissima moglie, se ne sète contento. VIRGINIO. Moglie, eh? e chi? STRAGUALCIA. Molto presto! Ricco, ricco! PEDANTE. Questa bella e gentil figliuola di Gherardo. VIRGINIO. Oh!

E se voi sète gentiluomo e non m'avete detto mentita, mi ubidirete; e se non m'ubidirete, è segno che mi vi sète dato per beffarmi e per mancarmi di parola; e io non vo' per signor della mia vita persona che manchi al debito di gentiluomo.

Fior di Bacco corse a prenderne un gotto per modificare la sete cagionata dal lungo discorso, e Corvo s'incamminò verso il ponte levatoio, uscì dal forte e precipitossi per le vie di Napoli, onde abboccarsi coi magnati dei partitanti del Borbone, e preti e frati, e stimolarli a dar addosso agli eretici, nel gran giorno di vittoria dell'esercito liberatore. Dico precipitossi, giacchè dal giorno della fuga di Marzia e dei trecento, egli non avea riposato, e di virulente natura com'era, Corvo trovò i piroscafi e le vie ferrate lentissime, perchè non lo portavano colla celerit

Io le dicevo tutti i miei pensieri, tutti i movimenti buoni e cattivi dell'anima mia con la stessa sete di sincerit

O maledetto giorno ch'io nacqui e che la viddi e che tanto piacque agli occhi miei! Ahi, dolenti occhi miei, a che infelice spettacolo sète stati serbati insin ad ora! veder ch'altri goda di quella donna che mi era assai piú cara dell'anima istessa. Ahi, che sento stracciarmi il cuore dentro da mille orsi e da mille tigri, e la gelosia m'impiaga l'anima di ferite inmedicabili e immortali!