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E adesso, lo vedete, adesso voi vorreste fuggirmi, adesso vorreste evitare il suono della mia voce, vorreste evitare l'aria che io respiro, vorreste evitare i miei sguardi come se fossero quelli d'uno spettro o di un delinquente..., mentre qui... in questa medesima stanza.... Caterina Ve ne scongiuro, non mi ricordate quel giorno! Francesco

Giacomo Pico, a cui erano rivolte le ultime parole del vecchio soldato, trasse un respiro senza troppa fatica. Lo dicevo io; non gli è nulla.... un buco che si stopper

Leggi nel futuro? gli domandai, senz'ombra d'ironia. No. Ma questo è il mio presentimento; e io ci credo. Ancora una volta mi venne dal buon fratello un lampo di confidenza; ancora una volta per lui s'allargò un poco il duro cerchio che mi serrava il cuore. Il respiro fu breve. Nel resto del cammino egli mi parlò di Raimondo.

«Ora ti consiglio a star bene in guardia con te stesso, che le mie parole ti potrebbero far piegare le ginocchia.» «Io son ben sicuro di me: parlate.» «In quella stanza; non dare un respiro, o Fossano; in quella stanza è la mia Valenzia viva e rigogliosa, più rigogliosa di prima

La tela era oramai al suo termine, il volto e le mani erano finite con cura, ci si vedeva entro la vita; si poteva girare attorno alla sua persona, e l'aria dietro il capo scherzava coi suoi capelli. Se fossero stati sprigionati, avrei creduto di agitarli col mio respiro. Era una bella tela, da inorgoglire qualunque gran maestro ne fosse stato l'autore.

Aloise, il quale era stato muto ad udire quella tenzone, respirò più liberamente all'ultima frase della marchesa Ginevra, che gli parve uno zuccherino per lui. Ma il Cig

Provava sulle carni un bruciore infernale, sentiva come un peso enorme che la accasciava, che le mozzava il respiro e la testa che le girava come una fionda. In sulle prime credette di essere in preda ad un terribile incubo. Tornò a guardarsi attorno.

Faccio una scappata e torno; starò fuori poco più d'un'ora in tutto. L'ostessa respirò e non rispose altro, racconsolata. La Teobaldi fece come aveva detto. La mattina seguente, alle otto, montò in carrozza, giunse a Peschiera, spedì il telegramma senza leggerlo, si fece rilasciare una ricevuta, e tornò a Sirmione.

Gli occhi, che aveva dovuti chiudere, videro nel buio delle palpebre un subisso di fiamme; gli zufolarono le orecchie, e rimase un tratto come tramortito. Quando finalmente potè trarre il respiro e riaprir gli occhi, si trovò nelle braccia del monaco. Il forastiero era scomparso.

Io non sapevo niente... niente... niente... aveva detto Nora, vivamente arrossendo, al signor Ambrogio, il quale le aveva creduto, arrossendo a sua volta, e compassionandola, col respiro oppresso, affannoso.