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L'indomani alle otto del mattino, il barone di Sanza venne da Don Diego, e gli disse: Andiamo. Vi presenterò ad un uomo che può esservi utile. Bambina entrò. Lo sguardo di Tiberio le andò incontro. Ove si vede le anime del Purgatorio divenir spie. Seguiamo dapprima Don Diego. Verso il principio della strada dei Tribunali si trova una chiesa dedicata alle anime del Purgatorio.

Ma perche' l'occhio cupido e vagante a me rivolse, quel feroce drudo la flagello` dal capo infin le piante; poi, di sospetto pieno e d'ira crudo, disciolse il mostro, e trassel per la selva, tanto che sol di lei mi fece scudo a la puttana e a la nova belva. Purgatorio: Canto XXXIII 'Deus, venerunt gentes', alternando or tre or quattro dolce salmodia, le donne incominciaro, e lagrimando;

Vero e` che piu` e meno eran contratti secondo ch'avien piu` e meno a dosso; e qual piu` pazienza avea ne li atti, piangendo parea dicer: 'Piu` non posso'. Purgatorio: Canto XI <<O Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per piu` amore ch'ai primi effetti di la` su` tu hai, laudato sia 'l tuo nome e 'l tuo valore da ogni creatura, com'e` degno di render grazie al tuo dolce vapore.

non rugghiò si mostrò acra Tarpëa, come tolto le fu il buono Metello, per che poi rimase macra. Io mi rivolsi attento al primo tuono, e ‘Te Deum laudamus’ mi parea udire in voce mista al dolce suono. Tale imagine a punto mi rendea ciò ch’io udiva, qual prender si suole quando a cantar con organi si stea; ch’or or no s’intendon le parole. Purgatorio · Canto X

E gia` il poeta innanzi mi saliva, e dicea: <<Vienne omai; vedi ch'e` tocco meridian dal sole e a la riva cuopre la notte gia` col pie` Morrocco>>. Purgatorio: Canto V Io era gia` da quell'ombre partito, e seguitava l'orme del mio duca, quando di retro a me, drizzando 'l dito, una grido`: <<Ve' che non par che luca lo raggio da sinistra a quel di sotto, e come vivo par che si conduca!>>.

Nella nostra cappella al ponte Sisto arrivava dalla chiesa superiore la voce dei preti che andavano salmodiando: «Domine! Domine! Misererequasi voce delle anime che in purgatorio vanno cantando miserere verso a verso.

Io mi rivolsi ’n dietro allora tutto a’ miei poeti, e vidi che con riso udito avëan l’ultimo costrutto; poi a la bella donna torna’ il viso. Purgatorio · Canto XXIX Cantando come donna innamorata, continüò col fin di sue parole: ‘Beati quorum tecta sunt peccata!’. E come ninfe che si givan sole per le salvatiche ombre, disïando qual di veder, qual di fuggir lo sole,

Peppe alle prime parole di don Francesco ricalcitrò: però al sentire di «don» d'arcipretura, e di cinquecento lire all'anno, oltre le messe, cambiò d'un tratto: prese la sua aria d'ipocrito, chinò la testa, e balbettò ch'era pronto a partire, e che avrebbe fatto l'obbligo suo. Andò via vispo e allegro, col capo pieno di pensieri. Sapeva che i preti oziavano dalla mattina alla sera, scuffiavano di santa ragione, stavan grassi, grassi, ben pasciuti, se togli gli ammalati, e quelli di temperamento gracile.... Dicevano ch'eran ladri.... come se ladri non ce ne fossero un po' per tutto! che si servivano dell'ordine santo per gabbar questo e quello.... col purgatorio purgavano le borse, per via della paura che facevano dell'inferno beccavano legati ed eredit

Gli orribili, tremendi castighi dell'Inferno si riducono a sofferenze insite nei vizii stessi e derivanti dallo stato morboso in cui si trovano i contravventori alla legge divina: le consolazioni del Purgatorio ad aspirazioni verso la libert

Piu` non diro`, e scuro so che parlo; ma poco tempo andra`, che tuoi vicini faranno si` che tu potrai chiosarlo. Quest'opera li tolse quei confini>>. Purgatorio: Canto XII Di pari, come buoi che vanno a giogo, m'andava io con quell'anima carca, fin che 'l sofferse il dolce pedagogo.