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55 Piglia una lancia, e va per far vendetta, dicendo al suo Macon (s'udir lo puote), che se morto Lurcanio in terra getta, ne la moschea ne porr

Il suicidio del Tittoli era collegato nel modo più strano dalla pubblica voce, sebbene inconsapevole, a qualche atto della vita passata di Antonietta. La sera stessa in cui il cadavere del Tittoli fu condotto al cimitero, Roberto prese in disparte Lina e le domandò molto concitato: E tuo fratello... l'assassino che mi ferì... è morto? La conversazione fra Roberto e Lina fu lunga.

Almeno l'avessi saputo un anno prima, ché a poco a poco mi avessi avezzo a disamarla. PANURGO servo, ESSANDRO. PANURGO. Veggio Essandro di mala voglia. Padron caro, che cosa avete? ESSANDRO. Oimè, son morto! PANURGO. Cattivo principio! cada questo augurio sovra chi ci vuol male. ESSANDRO. È pur caduto sovra di me, ché non è misero stato col quale non cambiassi il mio.

Vien dato al battaglione dei Cacciatori di Marsala l'ordine di avanzarsi e di caricare il nemico. Lo strenuissimo Perla col volto raggiante, con piglio da infonder coraggio ad un morto si pone alla testa. Genovesi, Egiziani, Spagnoli, quelli delle altre legioni, tutti si raggranellano dietro di lui, tutti sono ansiosi di morire da forti o di veder rinculare il nemico. Molti non hanno più cariche molti sono sfiniti dalla stanchezza, molti non resistono più in mezzo a quella desolazione e vanno incontro a una palla tanto per finirla una volta con questo mondo codardo; avanti, gridano gli ufficiali, avanti ripetono i più animosi, avanti grida nel cuore l'amore dell'umanit

Succedettergli insieme nella signoria tre nipoti suoi, Matteo, Bernabò e Galeazzo; ma morto il primo, dicesi avvelenato da' due altri, questi, serbando Milano in comune, si spartirono l'altre cittá. Ma liberaronsi in breve Bologna, Genova e Pavia . Capo di questa fecesi un fra Iacopo de' Bussolari, letterato, poeta, amico del Petrarca anch'egli, un Cola di Rienzo lombardo.

È riconosciuto, lodato in tutta Italia, massime da' letterati. Ma letterato, antiquario, poeta, il buon Cola non sa governare, meno guerreggiare. È cacciato prima che finisse l'anno da' nobili e da un legato del papa; fugge a Carlo IV che, morto il Bavaro e scartati alcuni competitori, era rimasto solo.

Lo zio Francesco era morto, lasciando, per bont

Via, via rispondeva modestamente Sua Eccellenza la cosa non era tanto facile.... Quei maledetti Francesi erano un osso duro da rodere. Ma il barbiere non si dava per vinto. Ci son mancati gli uomini, ecco il male. Il cavalier Emo era morto, e il solo che potesse supplirlo era tenuto in un posto subalterno. Così ci son capitate addosso tutte le disgrazie.

«Ohimè! sa tutto, e si contiene a stento, il vedopensò donna Livia. Saprete però, gli disse, che io non potevo sospettare ch'ei fosse figlio del cavaliere dell'Isola.... Sapete bene d'altronde che lo credeva morto.... Ditemi almeno che non pensaste questo di me. Questo no.... Ma non più una parola di colui; aggiunse con imperio. Oh! ma sar

L’Arcivescovo, lui morto, veniva eletto Presidente: ed un tributo, che dicevasi consueto, di altre 600 onze doveva renderglisi . ¹⁴⁸ Provviste, a. 1793-94, p. 46. Al tirar delle somme, in pochi mesi la citt