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Era ancor lei che formulava per la prima quella conclusione imposta dalla logica delle cose; ella ancora che preveniva il pensiero di Ermanno!... A misura che ascoltava la confessione di lui, che le si faceva manifesta l'intensit

Donna Matilde. Eh, sa! Neanch'io da principio, quando mi sentii rispondere da lui, che sarebbe stato allora ai miei piedi, come a Canossa, Enrico IV. , sapevo di Canossa; ma dico la verit

E lui, quando uscì, era molto accigliato. La Rondine. È il Securani, quello stesso che curò il padre? La Salvestra. Quello. Ora pare che si faccia questa prova, come Dio vuole. La Rondine. E Dio faccia la grazia! Credo anch’io, Salvestra, che un bene ne possa venire. E ho visto or ora un segno di buon augurio. La Salvestra. Che segno? La Rondine.

Quella faccetta asciutta, quell'occhio che ammicca, quel labbro che sorride e par che ghigni, quel farsettone chiuso come una cassa forte dopo di aver inghiottito ogni sua ricchezza, quella voce monotona, uguale, stridula, quella disinvoltura provinciale, non vi è dubbio tutto ciò è lui il fante di picche!

Vostro padre vorrebbe; diss'egli al suo giovane parente; ed io, figuratevi, non vorrei meno di lui. Ma la nostra parola era gi

Fuori della Porta Belisario, per ordine di lui, s'eran mandati cinquanta cavalli guidati dal Rangone comandante in S. Angelo, per ricevere il Baglione e per condurlo poi subito dov'egli aveva comandato, senza por tempo in mezzo. Ma un uomo a cavallo, spedito a tutta corsa a Roma dal Rangone stesso, era entrato in Vaticano ad avvisare che non era gi

Io non ravvisava in lui il Garibaldi di Palermo e del 1.º ottobre, bensì il Garibaldi luogotenente del re, il coloritore d'una parte assegnata, di disegno non suo. Eseguiva e non creava. Era un generoso destriero umiliato fra le stanghe d'un baroccio.

Il doge di Venezia invitato da Pio a unirsi di persona in cotesta guerra con lui si andava schermendo, ed ora metteva innanzi la et

Aloise, il quale era stato muto ad udire quella tenzone, respirò più liberamente all'ultima frase della marchesa Ginevra, che gli parve uno zuccherino per lui. Ma il Cig

Damiano aveva mai parlato con essa di ciò che poteva succedere. Pareva ch'egli neppur ci pensasse; non cercava più del signor Costanzo, o del signor Lorenzo e neppur del buon Rocco; il quale forse era il solo che avesse indovinata l'angustia da lui compressa nel cuore; il solo che, al suo passare per la via, lo seguitasse a dilungo con uno sguardo, in cui erano piet