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Erano le rappresentanti del circolo Michel, venute da Parigi per propagare nei dipartimenti italiani le libere idee della emancipazione del sesso femminile. Giovani, belle, vigorose, le chiome ondeggianti sui seni di alabastro, l'occhio radiante, la mente esaltata da ardenti entusiasmi, esse sfilavano sull'area tra le acclamazioni della moltitudine come altrettante amazzoni trionfatrici.

Voi accorreste dove suonava il nome di Patria, col nome d'Italia sul labbro, coi colori Italiani sul petto. Sono i limiti della Patria Sant'Arcangelo e il Mincio? Non è terra d'Italia quella che si stende a mezzogiorno e a settentrione di quei confini? Ciascuno di voi portò seco un giuramento solenne: dall'Alpi al Mare. Non è Venezia al di qua delle Alpi?

Anche a Basilea molti italiani s'erano ricoverati. Paolo Alessandrino de Colli, padre d'Ippolito, celebre giureconsulto, Guglielmo Grattarola di Bergamo, Alfonso Corrado mantovano, che aveva predicato fra i Grigioni, Silvestro Teglio che tradusse in latino il Principe e Francesco Betti cavalier romano, Mino Celsi, Celio Curione, dalle cui molte opere raccogliamo varie particolarit

Ad ogni modo, Nell'Ingranaggio, a malgrado del titolo non troppo felice, meritava una tutt'altra edizione. Io non esito ad annoverarlo fra i più interessanti romanzi italiani di questi ultimi tempi.

Nella sua raccolta di romanzi contemporanei italiani, l’editore Brockhaus accoglie, per la seconda volta, l’opera d’un pistoiese. La scelta non è fatta a caso. Come la Montagna Pistoiese è forse, con la Montagna sanese, il luogo d’Italia ove si parla più schietta, più viva, più poetica la nostra favella, così è lecito supporre che i più efficaci scrittori di questa favella abbiano a ritrovarsi fra pistoiesi e sanesi. Giuseppe Tigri è nato in Pistoia nel 1806; solo nacque in Pistoia, ma vi si educò giovinetto, v’insegnò lettere, finch’ei venne dal governo italiano nominato ispettore delle scuole elementari per la sua provincia nativa. E alla sua citt

Tutti gli altri italiani ve ne sono più di duecentomila in Buenos Aires vivono dispersi per l'immensa citt

Ma quando Herr Philologus vi fa persuasi che il primo dovere degli Italiani non è quello di sapere a memoria la Divina Commedia, bensí quello di collazionarne minutamente tutti i codici, o di riformarne la grafia e la punteggiatura, sino a rendere illeggibili i versi piú sublimi; allora, quando vi siate bene imbevuti di codesta persuasione, sarete pure convinti che cercare nei nostri grandi scrittori rievocazioni di memorie o incitamenti a grandi opere, è superficialit

Appena si seppe che la Campagna era libera dal nemico, sortimmo per raccogliere i corpi dei nostri fratelli per dar loro onorata sepoltura sul terreno ove caddero valorosamente, pugnando per tenere alto ed onorato il nome italiano. Una alta Croce colla modesta iscrizione: trentasette italiani morti combattendo l'8 febbraio 1846 indica il luogo ove quei valorosi riposano per sempre»!

Procedeva quindi innanzi coi suoi figli fino a Lodi e vi piantava il suo quartier generale, da dove emanava i seguenti proclami: «Italiani della Lombardia, della Venezia, di Piacenza e Reggio!

Infatti, raccolti circa cinquecento della sua vecchia Legione di Lombardia lanciava agli italiani il seguente proclama: Italiani!