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Così orrevolmente scortati, sotto gli occhi di un popolo curioso che si affollava sul loro passaggio e della loro venuta non pronosticava niente di buono, erano riusciti alla porta settentrionale del borgo; d'onde, per una ripida strada serpeggiante sulla costiera del monte, erano saliti in vista del castello Gavone, dove i marchesi del Carretto, terzieri del Finaro, avevano corte e dimora.

La corte dei marchesi del Finaro aveva nelle sue consuetudini alcun che della vita patriarcale. Però, in quella beata intrinsichezza della famiglia, le occasioni di vedere Nicolosina e di starle accanto eran molte e frequenti. Per altro, erano anche in buon dato le occasioni di lontananza. Il marchese Galeotto, pari in cotesto a tutti gli animi grandi, quando aveva messo l'amor suo in alcune, non conosceva misura. E grato al Bardineto della conservata libert

In tal guisa era stretto il Finaro, che, a detta del Picchiasodo, non poteva uscirne un uccello a volo, che nol vedessero i Genovesi, ed egli inoltre poteva contare le casseruole e i tegami appesi alla parete nelle cucine degli assediati.

Ora, che la lega del parentado fosse per aiutarlo, non dubitava il marchese; anche pur dianzi, al suo inviato, tutti ad una avevano fatto le più solenni promesse. Quanto a ed alle forze raccolte nel Finaro, egli si teneva abbastanza sicuro, da credere che i Genovesi avessero per quella volta fatto male i lor conti. Questo era l'essenziale.

E a mala pena fu di ritorno costui, messer Pietro ordinò la partenza. Il colpo ebbe quell'esito che s'è detto più sopra e gli assediati non ne sospettarono punto. Mercè quel trapasso, il Finaro veniva ad esser più chiuso che dapprima non fosse. Il mare, si sa, apparteneva ai genovesi per ragion di possesso. Teneano per Genova, il Borghetto, a ponente, e Noli, la fortissima Noli, a levante.

E cinque o sei di questi saluti erano mandati ogni giorno dal ferreo labbro della signora Ninetta. Triste cosa la guerra! esclamò il forastiero, notando un atto di sgomento che ella non aveva potuto reprimere. Ah , messere, triste cosa! rispose la giovinetta sospirando. Il Finaro, pur troppo, non fa lieta accoglienza a' suoi visitatori cortesi. Madonna, e perchè? diss'egli di rimando.

Tra le storie che illustrano questo mio diletto suolo materno, ho amato raccontar questa dello assedio sostenuto dai vecchi marchesi del Finaro, contro le armi di Genova, così onorevole pei combattenti dell'uno e dell'altro campo, Liguri tutti, antenati nostri, e, se ne togli ciò che è vizio particolare dei tempi, uomini esemplari per rara fortezza d'animo e singolar gentilezza di costume. O m'inganno, o il segreto di quella nobilt

In quella che Tommaso Sangonetto sta almanaccando insieme coll'oste dell'Altino, per trovar modo di sapere le cose avvenute e di foggiarvi su una credibile invenzione, andiamo noi per la spiccia e vediamo che ambasciata portasse messer Pietro Fregoso alla corte di Galeotto, marchese del Finaro.

Messer Pietro Fregoso gli mandò a dire, per uno de' prigioni fatti in quello scontro e resi secondo il costume in cambio di altrettanti genovesi, che badasse a custodir bene la sua persona o volesse dare frattanto gli estremi conforti alla sua gola; imperocchè egli si prometteva di farlo impiccare al trave dell'ultima torre che rimanesse in piedi al Finaro.

Sicuro; ripigliò il cavaliere; e avrei amato dirvelo, se non mi aveste sbarrata la strada e afferrate le redini del cavallo, cosa che non mi ha mai fatto impunemente nessuno. Ma basti di ciò. Avete incrociato il ferro con Pietro Fregoso, capitano dei genovesi all'impresa del Finaro.