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Mille fïate poscia a me riedea La ricordanza di quel giorno, e dissi: «Deh, possa ancor con sublime amore, Come in quel , ricever io il Signore

I suoi occhi neri lanciavano fiamme. Gabriella la guardò con terrore.... ma quella esaltazione di Camilla fu breve. Io, riprese colla dolcezza di prima, vi dico questo perchè mi comprendiate, Gabriella, e mai riveliate a Federico il vero.... Deh! non fatelo!... Ed in eterno vi sarò riconoscente.... Iddio stesso ve ne ricompenser

Cielo! spiegatevi. Fui pazza.... Giovanni, Giovanni! sclamò la Rosina. Deh! Angiolina, va da Giovanni, che presto venga qua, che non tardi un istante. Giovanni?... esclamò la straniera con un visibile tremore e si pose la sinistra alla fronte. Qual nome!

PANDOLFO. Ed or piú che mai, manigoldo, gaglioffo, traditore, assassino! VIGNAROLO. O misero me e infelice, che volete fare? PANDOLFO. Farte misero e infelice come hai tu fatto me misero e infelice! VIGNAROLO. Merito io questa ricompensa da voi? PANDOLFO. Quella ricompensa che hai tu dato a me! VIGNAROLO. Deh! non..., deh! non..., per amor.... PANDOLFO. Per amor del diavolo!

Alma del vero bel chiara sembianza, a cui non può far schermo riparo così gentil e cristallina stanza che non mostri di fuor l'altero e raro splender, che sol ne da ferma speranza del ben, ch'unqua non fura il tempo avaro: deh! fa, se morta m'hai, ch'in te rinnovi acciò di doppia morte il viver pruovi. Vat.

Ed a te pur, Fortunula immortale, La fronte mia s'atterra. Deh! chi sar

DON IGNAZIO. Deh! signora della mia vita, poiché sei mia, fammi degno che ti tocchi; e no potendoti ponere dentro il cuore, almeno che ti ponga in queste braccia. Io pur ti tocco e stringo; donque io son vivo.

37 Con tai parole e simili altre assai, che le lacrime accompagnano e sospiri, pregar non cessa tutta notte mai perch'alla pace il suo amator ritiri; e quel, suggendo dagli umidi rai quel dolce pianto, e quei dolci martiri da le vermiglie labra più che rose, lacrimando egli ancor, così rispose: 38 Deh, vita mia, non vi mettete affanno, deh non, per Dio, di così lieve cosa; che se Carlo e 'l re d'Africa, e ciò c'hanno qui di gente moresca e di franciosa, spiegasson le bandiere in mio sol danno, voi pur non ne dovreste esser pensosa.

Gemito di morenti.... udir mi parve.... Laggiù.... FRATE. Preghiam per essi vi prostrate.... Sempre così.... quando c'è in scena un frate! Deh non andare in collera, Signor, se tu mi vedi, Mentre costor si prostrano, Far l'orazione in piedi. Finchè un basso profondo Sorviver

I convitati con segni espressi di disgusto si avvicinano alle porte per abbandonare cotesta casa scellerata; ma il Conte Cènci gridava di nuovo: Nobili parenti ed amici, senza che io vi accomiati di casa mia non potete uscire. Deh! siatemi anche un momento cortesi della vostra compagnia.