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Qq H. 47 della Biblioteca Comunale di Palermo. Una canzone, nata e cantata nel Luglio del 1774, ricorda la severa pratica: Pigghiannu la lanterna Mittennula a la facci, Chiddu chi ’un avi ’mpacci, Gi

Compiuta la strage i soldati per ordine del Capitano Macchi, che rapidamente discese dalla casa comunale appena sentì le fucilate si ritirarono, e Gibellina rimase in balía del popolo giustamente esasperato.

Vedi nell’Archivio Comunale di Palermo gli Atti del Senato medesimo, a. 1789-90, p. 79; 1797-98, pp. 46 e 53; Provviste del Senato, a. 1796-97, p. 380. ²⁸ Ma ahimè! il tremuoto del 1823 ne rovinò una parte, ed il Governo di Napoli, per alte influenze palermitane, permise la demolizione di tutto l’edificio!

Il parroco, che era anche consigliere comunale, cominciò a intimidirsi; la moglie dell'emigrato, sua cognata, la dama straniera, Cariclea, dovette dargli coraggio, ogni sera, nelle conversazioni dopo cena; ma ogni mattina ricominciavano i terrori di don Ottaviano.

»La coccarda introdotta dal Consiglio Comunale di Milano e appruovata dalla Reggenza provvisionale in un tempo che poteva giovare, è interdetta. »Negli atti, ec., in capo ai quali le parole: Durante la Reggenza provvisionale erano inscritte dal 22 d'aprile in poi, s'iscriver

⁴⁵ Vedi Penes Acta, nell’Archivio Comunale, an. 1799: Memoriale dei dilettanti e giocatori del gioco del Pallone di questa citt

Lentamente egli aveva assuefatti, prima i giornalisti e poi il pubblico a quel nome che ora figurava spessissimo nelle cronache e così aveva preparato il campo alla elezione politica di don Pio, dopo aver cooperato a quella di presidente del Circolo dei Cittadini e di consigliere comunale.

All'avvicinarsi di quello schiamazzo, spaventata, la belva, via via, fuor d'un campo, dentro un altro, su pel poggio, giú per la china, messa in fuga, inseguita, ma non arrivata, guadagna i piani del pascolo comunale; e astuta si frammette alle mansuete mandre onde salvarsi.

Perché, nessuno potrebbe dire. Finalmente, grazie alla dottrina e alla cortesia di alcuni amici, particolarmente mi è grato ricordare i nomi di Giuseppe Biadego, bibliotecario meritissimo della Comunale di Verona, del prof. Enrico Filippini, il cui aiuto mi fu veramente prezioso, del prof.

E andò a consultarsi col Segretario comunale, che dimostrava di volergli bene, e gli diceva spesso, come il Piemontese: Sei un buon figliuolo! cosa che a Cardello faceva tanto piacere perchè gli sembrava di sentirlo dire dal padrone lontano. Ha scritto finalmente? gli domandò il Segretario vedendolo. Ma che! Non so che pensare. Ho il cuore piccino piccino.... Mi consigli lei che ne sa più di me.