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Se lo prese in braccio e mentre don Procolo misurava al bimbo la grossezza dei polpacci dentro il cerchio delle dita, il cavaliere agitava il pulcinella dietro le spalle di Battistone.

Nella persona di questo si volle rappresentare, niente meno, l'imperatore Augusto, e nella donna la Sibilla che secondo una delle leggende più profonde del Cristianesimo predisse ad Ottaviano, in una visione, la venuta di quel bimbo, destinato a signoreggiare il mondo.

Solamente il bimbo attrasse la sua attenzione; una attenzione curiosa e rispettosa, tenera e commossa, per cui non osava quasi di avvicinarsi alla culla, ed aspettava come un avvenimento straordinario il momento in cui avrebbe aperto le palpebre.

Se vieni tu, spalanca tanto d'occhi e siamo da capo. Ludovico Ci vengo? Caterina Ludovico Ih!... Hai paura che me lo mangi? Caterina Ninna-nanna, un vecchio canuto ha trovato il sonno perduto. Ninna-nanna, al bimbo egli viene e gli porta col sonno ogni bene. Ludovico Caterina

Il bimbo grugnì di nuovo, e Alice lo guardò con molta ansiet

Erminia fece sedere don Procolo al posto d'onore. Fra lui e il Cavaliere pose la Paolina. Poi Battistone fra lei e il bimbo. Gli altri in seguito. Bebi, di sei mesi, dormiva in uno stambugietto vicino. Immacolata! gridò Carlinetto. Chi è quest'Immacolata? Vedrete. Una ragazza d'Airolo, un pezzo di montagna con vigna annessa.

Ma pareva che una maledizione ingiusta la condannasse a vivere solitaria e senza affetti; anche la buona azione era rimasta infeconda, per non procurarle una gioia. Ed il vecchio era morto solo; ed il bimbo errava solo nelle gelide notti d'inverno; e la suora generosa e buona, era sola fra due letti d'ospedale. Fu tolta a quelle meditazioni da una infermiera che veniva a chiamarla.

Ancora il bimbo che piange, il fiasco rotto a terra in un liquido scuro e sospetto, e la stessa donnetta che dice a due o tre pietosi: È scivolato, poverino, e ha rotto il fiasco.... Se va a casa, suo padre lo scanna!

Serena tornò a casa, che pareva, una morta. La vecchia era in cucina a risciacquar le stoviglie. E il bimbo che si trastullava col gatto, conosciuta la madre al passo, le venne incontro con le braccina in aria, ciampicando. Mamma.... mamma.... mammuccia. Essa lo prese in braccio, lo coprì di baci, poi se lo strinse al petto, e scoppiò in pianto.

Che s'egli, alla sua volta, non rispondeva a tuono alle domande di lei circa alla cuna del bimbo, al corredo, alla diversa disposizione da darsi al loro quartierino durante il periodo dell'allattamento, una nuvola le si stendeva sulla fronte, una lacrimetta le spuntava negli occhi, ed ella biascicava con voce dolente: Ecco, non gli vuoi bene.