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Io mi rivolsi 'n dietro allora tutto a' miei poeti, e vidi che con riso udito avean l'ultimo costrutto; poi a la bella donna torna' il viso. Purgatorio: Canto XXIX Cantando come donna innamorata, continuo` col fin di sue parole: 'Beati quorum tecta sunt peccata!. E come ninfe che si givan sole per le salvatiche ombre, disiando qual di veder, qual di fuggir lo sole,

E quando anco non avesse monete vantaggiose o argento grezo per far fare monete basse o minute, egli potrebbe pigliare sin quasi delle monete che fossero state fatte sotto gli ordini nuovi per far fare dette minute, e non dovrebbe aver riguardo a spesa alcuna ch'egli facesse per suo interesse particolare, perché tutto ciò passerebbe poi a commodo ed utile e suo e d'altri, come nel capitolo XXIX si narra.

Ma Gregorio da lui poi si divise; onde, tosto come li occhi aperse in questo ciel, di medesmo rise. E se tanto secreto ver proferse mortale in terra, non voglio ch’ammiri: ché chi ’l vide qua gliel discoperse con altro assai del ver di questi giri». Paradiso · Canto XXIX Quando ambedue li figli di Latona, coperti del Montone e de la Libra, fanno de l’orizzonte insieme zona,

Ma Gregorio da lui poi si divise; onde, si` tosto come li occhi aperse in questo ciel, di se' medesmo rise. E se tanto secreto ver proferse mortale in terra, non voglio ch'ammiri; che' chi 'l vide qua su` gliel discoperse con altro assai del ver di questi giri>>. Paradiso: Canto XXIX Quando ambedue li figli di Latona, coperti del Montone e de la Libra, fanno de l'orizzonte insieme zona,

Io feci il padre e ’l figlio in ribelli; Achitofèl non più d’Absalone e di Davìd coi malvagi punzelli. Perch’ io parti’ così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch’è in questo troncone. Così s’osserva in me lo contrapasso». Inferno · Canto XXIX La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie inebrïate, che de lo stare a piangere eran vaghe.

Io feci il padre e ’l figlio in ribelli; Achitofèl non più d’Absalone e di Davìd coi malvagi punzelli. Perch’ io parti’ così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch’è in questo troncone. Così s’osserva in me lo contrapasso». Inferno · Canto XXIX La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie inebrïate, che de lo stare a piangere eran vaghe.

Io mi rivolsi ’n dietro allora tutto a’ miei poeti, e vidi che con riso udito avëan l’ultimo costrutto; poi a la bella donna torna’ il viso. Purgatorio · Canto XXIX Cantando come donna innamorata, continüò col fin di sue parole: ‘Beati quorum tecta sunt peccata!’. E come ninfe che si givan sole per le salvatiche ombre, disïando qual di veder, qual di fuggir lo sole,

Io mi rivolsi ’n dietro allora tutto a’ miei poeti, e vidi che con riso udito avëan l’ultimo costrutto; poi a la bella donna torna’ il viso. Purgatorio · Canto XXIX Cantando come donna innamorata, continüò col fin di sue parole: ‘Beati quorum tecta sunt peccata!’. E come ninfe che si givan sole per le salvatiche ombre, disïando qual di veder, qual di fuggir lo sole,