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Motivò in risposta il conte Prina, un nuovo articolo da lui redatto in questi termini: «È incaricata la deputazione di far conoscere alle AA. PP. il dritto eventuale acquistato dal principe Viceré alla corona d'Italia in forza del primo e del quarto statuto costituzionale, diritto reso piú sacro dall'amministrazione, dalla gratitudine, dai voti e dal desiderio della nazione». Con molte ragioni dimostrò il conte Guicciardi, che non era lecito di porsi in campo il dritto eventuale, finché non fosse escluso il positivo, ed accennò l'inconvenienza di ricercare alle potenze alleate, e specialmente all'Austria, il principe Eugenio in sovrano.

La vendetta è completa, diss'ella freddamente. Se Notis non era morto, ora lo è. Il Profeta ha esaudito i miei voti. L'odiavi ben terribilmente, Fathma. L'odiavo a morte, Daùd. Or che lui è morto non mi resta che Elenka da combattere, e per quanto sia feroce e forte, io la infrangerò. Si tratta di sapere ora dove Dhafar pasci

Altrove, ad esempio a Catania, a Messina gli eletti socialisti e con grande numero di voti, sono l'espressione di molte cause concomitanti e specialmente del malcontento suscitato dalle precedenti amministrazioni; negli eletti giovani onesti, intelligenti e coraggiosi si è visto un freno ed un controllo utile.

Poich'erano in via e non avevano voglia l'uno l'altro di rincasare, si spinsero fino a San Pietro, discorrendo animatamente di politica, facendo il computo dei voti pei quali il Ministero sarebbe stato battuto, almanaccando sulla maggiore o minor probabilit

Tuttu 'nsemula, 'nt'a un vidiri e svidiri, abbulau 'stu matrimoniu e t'arrivinni la raggia di l'americanu?... Ma iddu certu appi a essiri, ca ti lu misi 'ntesta! No, cori miu, iddu, cci l'aveva di prima, iddu, 'ntesta e vi l'aveva dittu, e vui ittastivu 'n' autra vota lu nivuru comu la siccia! Ma du' voti 'u stissu iocu non veni 'mparu!

Un orribile uomo! disse il Levita, guardando verso la cancellata del giardino. Ebbene... quel terribile nano... quel mostro... in un momento di esaltazione amorosa... mi avrebbe promesso... Vi avrebbe promesso?... Di restituirmi la mia creatura a patto che io infranga i miei voti, a patto ch'io mi sacrifichi a lui per tutto il resto de' miei giorni.

Sincero anche in questi suoi voti, il nostro Damiano! Vi pare di dovergli dare il torto, per aver egli detto ad alta voce ciò che tanti avranno pensato, ai suoi tempi, ed ai vostri? A buon conto, non glielo voglio dar io.

A Livorno gli ufficiali del Governo andavano dicendo agli elettori: «e' buttano via i voti, tanto deputato ei non può escire, non comparendo su la lista degli elettori»; facendo frutto dissero e stamparono, che il Guerrazzi aveva scelta la rappresentanza di Rosignano, suo antico collegio.

Facciamo voti, bambini, affinchè questo non sia un bello ma inutile sogno! Il sapone. C'è qualcosa che sia più utile del sapone? La nettezza è certo la prima, la più importante fra le eleganze: e a chi la dobbiamo, se non al sapone?

TESMOTETA. Finito?... Ah! Passeremo dunque, prima dei voti, alla recita della commedia in atti... Or quindi, o giudici, l'arringa che udiste... Li ha persuasi. Dormono. TESMOTETA. Davvero? E cade la tela.