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L'Adda sa bene di non poter contendere col Po, presso il quale il Monti è nato, e prima di lui Lodovico Ariosto ed il Guarini, ma pur si gloria che presso le sue rive abbia cantato un giorno Giuseppe Parini, l'Orazio lombardo. L'Adda dice: Quivi sovente il buon cantor vid'io Venir trattando con la man secura Il plettro di Venosa e il suo flagello, O traendo l'inerte fianco a stento, Invocar la salute e la ritrosa Erato bella, che di lui temea L'irato ciglio e il satiresco ghigno; Ma alfin seguïalo e su le tempie antiche Fêa di sua mano rinverdire il mirto. Qui spesso udillo rammentar piangendo, Come si fa di cosa amata e tolta, Il dolce tempo della prima etade, O de' potenti maledir l'orgoglio, Come il genio natìo movealo al canto E l'indomata gioventù dell'alma. Or tace il plettro arguto e ne' miei boschi È silenzio ed orror. Te dunque invito, Canoro spirto, a risvegliar col canto Novo rumor Cirreo. A te concesse Euterpe il cinto, ove gli eletti sensi E le imagini e l'estro e il furor sacro E l'estasi soavi e l'auree voci Gi

Lasci correre, rispose don Pio, io non chiedo altro che la pace, nulla mi punge più. Ma il tacere equivale al sancire col silenzio gli attacchi; vede? alludono allo stato della sua mente, alla rovina del suo patrimonio e sono voci che non si possono lasciar correre impunemente. Quando non importa a me.... disse don Pio atteggiando la bocca a un sorriso cinico.

Un d'angeliche voci eletto coro entrato esser mi parve, e poi mirai cangiarsi e' bianchi volti in sozze larve, e il lor concento in stridi ed urli sparve. Ignorantia inter delitias.

Il giovane partì; pigliando cautamente la via dei boschi, e ora giù per una ripa, ora su per una costa, giunse vicino al convento, certo d'avere fatto assai presto. Ma udendo, nell'arrivare, a un trar di schioppo, un rumore di lamenti, di guai, di voci irate e minacciose, s'arrestò ad ascoltare. Che vi fossero gli Alemanni? Tutt'altro!

Dal vicolo di Gesidio un’altra torma sbucò e prese la via dei Bastioni. Tutto il paese di Pescara, nel dolce plenilunio primaverile, era pieno di amori e di combattimenti canini. Il mastino di Madrigale, incatenato a guardia d’un bove ucciso, di tratto in tratto faceva sentire la sua voce profonda che dominava tutte le altre voci.

Nella camera attigua Valeria singhiozzava tra le braccia dello zio Giacomo, e la zia Carlotta baciava Adele, e baciava Aldo, che, pallido con gli occhi rossi, stringeva la mano a tutti. Attraverso la porta socchiusa Nancy udiva le loro voci sommesse e bisbiglianti; e ne sentì un vago e languido piacere.

Le ripeton le voci alte dei venti: «Rechi gioia o sconforto, Bacio di vivo o tetro odor di morto?...» Ella risa non ha, non ha lamenti.

Ma la bisogna in cui egli era occupato in quel momento, non gli concedeva di badare a queste minuzie; e aveva la testa intronata da ben altri rumori; suon di stoviglie, tintinnio di bicchieri, voci alte, un'allegrezza chiassosa.

La notte fu buia e tempestosa; soffiava il libeccio e il mare frangeva rumoroso alla spiaggia. Tuttavia, dall'alto dei bastioni si udiva un continuo rumore nel campo, un alternarsi di voci, un cozzar di ferri, un cigolar di ruote, ed anche un picchiar di martelli e di badili, che indicavano una strana assiduit

In breve, nella raccolta tensione del suo spirito, scoprì che le dita e l'archetto andavano agevolmente da in cerca di armonie nuove, di accenti sconosciuti, di voci che egli non aveva mai udito uscire dal cavo legno del suo strumento, quali forse non erano mai state scritte in nessun rigo di musica.