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84 Non men gioconda statua men bella si vede appresso, e la scrittura dice: Ecco la figlia d'Ercole, Issabella, per cui Ferrara si terr

In Palermo, Epiro, 1737. ³³ L’idea d’un mercato di fiori, che si vuole oggi tradurre ad atto in Palermo, come si vede, non è nuova.

5 Così dicendo, ne la torta via de l'intricata selva si ricaccia; ed onde era venuto si ravvia, e torna di sua morte in su la traccia. Ode i cavalli e i gridi tuttavia, e la nimica voce che minaccia: all' ultimo ode il suo Medoro, e vede che tra molti a cavallo è solo a piede.

Infatti qual è la parte di pastore, per cui diritto vede, che seco voi non adoperino? Forse non vi mungono? non vi tosano? non vi arrostiscono scorticati, e vi mangiano?

Tutto ad un tratto, non so precisamente come sia avvenuto, perchè io ero intento a dare delle spiegazioni a Mario, si vede sbucare un cane brutto, brutto, si slancia dietro ai Guerini che non potevano vederlo e nello stesso tempo sento Vittorio gridare: Un cane idrofobo, scappate, correte!

Eccellenza, si figuri, è proprio riconoscentissimo quel giovane, anzi mi ha detto di ringraziarla della sua generosa offerta.... Ma creda.... che non.... insomma sarebbe per lui una vera disgrazia.... Egli adora quella cavalla.... non vuole.... insomma non può separarsene! No? disse il Duca. Com'è ingenuo, caro signor Damelli. Non vede che quel ragazzaccio voleva far salire l'offerta?

Non altramente da cordoglio è vinto Indo bifolco, ove ripone il piede Ne l'ampie stalle de l'armento estinto, Ch'a l'aer fosco del leon fur prede: Vede sbranati i fieri tori, e tinto De le squarciate membra il terren vede: E sparsa vede al vento ogni sua speme, E tra' singulti inconsolabil geme. A tal sembianza in rimirar s'attrista Oronte, e grida: ah miserabil sorte!

Questa colonna restò lungo tempo in piazza Valguarnera; e oggi, rimossa dal centro, si vede nell'angolo orientale dell'isolato del convento di Sant'Anna la Misericordia. È assai rozza, gli artisti la credono del secolo XIII. Ma ciò non dee toglier fede alla tradizione; perchè la colonna potè essere alzata, o rinnovata molto tempo appresso. Saba Malaspina, cont., pag. 355.

Il beato Enrico Susone si sente quasi saltare il cuore fuori dal petto al solo pronunziare quel dolce nome; il beato Giuseppe da Copertino, appena ne vede le immagini, esce dai sensi, si solleva da terra fino all'altezza del quadro da cui è stato rapito in estasi; il vescovo Marsilio sente in bocca un sapore più dolce del miele pronunziando quel santo nome; San Francesco di Solanes, quasi impazzito, suona e canta le serenate alla diletta Signora; Francesco Binanzio, Battista Archinto e Agostino d'Espinosa si tatuano quel nome su le carni.

Abbandonando la Sicilia temeva di Manfredi, molto e più temeva di Enrico, giovanotto di belle speranze, lasciato dal padre ricco d'infinito tesoro, preposto al governo delle Isole, al quale egli doveva cedere il Regno di Gerusalemme, o l'Arelatense. Troppi, come ognun vede, erano i vantaggi che resultavano dalla sua morte, perchè Corrado lo lasciasse vivere.