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Matilde pose un bacio sulla fronte del padre; accomodò la lampadina perchè la luce non desse fastidio al giacente, e s'allontanò in punta di piedi. Lisa era così assorta ne' suoi pensieri che non sentì venire la padrona, e questa la dovette toccare sulla spalla. Sei incantata? Oh scusi.

È stata assassinata!... Voi non credete perchè non sapete, perchè non la conosceste!... Voi avete bisogno di toccare con mano per credere. Io sono certo invece che un infame delitto è stato qui oggi commesso. Io prendo impegno di confondere gli assassini, di vendicare la morta. Il dover vostro è di non credere nulla, per ora; di indagare, di aiutarmi a cercare le prove che mancano.

7. Il toccare libidinosamente le parti genitali dei bruti è peccato mortale che appartiene alla bestialit

Ed io vorrei risalirci, con Fior d'oro tra le braccia, e non ricomparire mai più alla vista dei seccatori. Vuoi sapere? Filippino s'è messo in mente di toccare il cuore a Fior d'oro. Fa l'occhio pio, lui, ch'è una bellezza a vedere. Sospira, recita i sonetti del Petrarca, e li mette a raffronto colle rime amorose dell'Alighieri.

Quanto al viaggiatore, e' non poteva più toccare alle sue cose: lo avrebbero bastonato. Imperciocchè ciò sarebbe stato «un rubare la povera gente la quale non aveva che quello per vivereSe il viaggiatore aveva l'aria un po' determinata, gli si faceva la grazia di lasciargli scegliere il suo albergo.

Amen; e parmi che a tale mi abbiano condotto, che ormai poco più è il cammino che mi avanza. Non è poi così doloroso il morire, come per avventura si crede dagli uomini: posso assicurarvene io; io, a cui davvero parve toccare le porte della Eternit

Egli leggeva nel mio viso tutta la ripulsione del mio spirito e dei miei nervi e taceva. Soffriva, forse, in silenzio. Talvolta, si allontanava, per qualche giorno. Ma io, immancabilmente, lo vedeva riapparire, riavvicinarsi a me, cercar di stringere la mia mano, trattenendola sempre un minuto secondo fra le sue, cercando di toccare qualche oggetto ch'io aveva toccato.

Si figuri!... Basta la parola!... E così dicendo alzò il bicchierino. Alla sua salute, signor Trebeschi. Poi volle toccare anche con Giacomino, e , nell'angolo buio del caffè, bevendo il vermouth, il signor Daniele firmò la cambiale. Il signor Facchinetti la cacciò subito nel suo portafoglio, col danaro degli interessi, e andandosene in fretta e furia, dimenticò persino di pagare il vermouth.

GHERARDO. Io ho il malan che Dio ti dia. Che febbre! Io mi sento pur bene. SPELA. Dico che voi avete la febbre: lo conosco ben io, certo; e grande. GHERARDO. So ch'io mi sento bene. SPELA. Duolvi il capo? GHERARDO. No. SPELA. Lasciatemivi toccare un poco il polso. Duolvi lo stomaco o pur sentite qualche fumo andare al cervello? GHERARDO. Tu mi pari una bestia. Vuo' mi far Calandrino, forse?

Ho paura che mia sorella non ritorni mai più dal Sudan, mormorò egli. Ho un brutto presentimento radicato fortemente nel cuore. Povera Elenka! Povera mia sorella! Nessuno può vedere tua sorella senza fremere, senza sentirsi toccare il cuore, disse lo sceicco. Se Abd-al-Kerim non l'ha dimenticata del tutto, ho la certezza che torner