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Sul principio dell'anno le lezioni son frequentate che nulla più. I professori hanno il sorriso sulle labbra e gli studenti del pari. C'è in tutti una voglia di far bene; si portano in tasca i quaderni, si è tutt'orecchi, e si pigliano note a furia, e magari si avesse un barlume di stenografia! Poi, un bel giorno, vedete caso! il quaderno s'è dimenticato sul tavolino da notte, dove lo avevamo riposto per consolare una veglia studiosa. Pazienza; c'è un amico che l'ha portato; per quest'oggi scriver

Discutono insieme a lei i grandi e i piccoli problemi della vita, e finiscono sempre per venire alla stessa conclusione. Hanno sempre sullo scrittoio, in tasca, da per tutto un unico suggello per chiudere i loro segreti, per raffermare le loro decisioni. Questo suggello è un bacio. Questi mariti ridono sempre, quando senton parlare di luna di miele.

Io sono l’ex re di Zano: un regno senza impicci, un regno piccolo piccolo, un regno tascabile.... Ed io, infatti, avevo in tasca il mio regno e i miei sudditi;

L'uomo di cui, anche da lontano, Nancy vedeva i capelli scompigliati e la faccia paonazza, era riuscito a liberare un braccio dalla stretta convulsa delle donne, ed ora, con rapido moto, strappò dalla tasca qualche cosa su cui il sole balenò. Dio! Ha un coltello o un revolver! sussurrò Nancy. Anche le donne avevano veduto, e urlavano, aggrappandosi a quel braccio levato, e invocando aiuto.

Impossibile: a quell'ora, la strada è deserta; nella palazzina, non c'è anima viva; ho io le chiavi in tasca. Dunque? E le prendeva le mani, baciandole. Senti: vado subito a preparare una cenetta da innamorati. Non mi dire di no!... Delle frutta, dei biscotti, dello Champagne! Ci penserò. No, no.... devi dire di . Sta zitto, che vien gente! Ma dimmi di , allora!

Rispondendo ingenuamente di avere poche lire in tasca e di averne bisogno per i suoi minuti piaceri di pranzo e cena, le fece vedere sulla palma della mano. Serviti, disse. Allora Gerolamo si contentò di una moneta di due lire che prese con molta disinvoltura.

Non potete immaginarvi come mi dispiaceva di non avere avuto cinque centesimi in tasca. Sognavo l'alba con un bicchierino di grappa. Fa tanto bene quando si ha i piedi nel sudiciume e si è passata la notte senza dormire. Non so che cosa si faceva di fuori. Ma di tanto in tanto udivo delle persone che s'arrabattavano per la muraglia urtate da qualche prepotente che smanacciava.

Costoro, professandosi devoti al bon ton, presero a seguire rigorosamente fogge e pratiche inglesi. Indossavano abito scuro; calzavano pantaloni di pelle e stivali, e sui capelli rialzati piantavano un cappello tondo. Ora , ora no, portavano un nocchiuto bastone, ma per lo più tenevano in tasca le mani. Salutare, era delitto per loro; chiacchierare, avrebbeli resi indegni della loro societ

Così dicendo, il Falamonica trasse di tasca la corda di ricambio della sua balestra; l'annodò con quell'altra, che aveva avuto cura di spiccare dai due capi del suo strumento di guerra, e v'adattò in fondo il crocco, che era il gancio del martinello con cui si caricavano le balestre, e serviva a tender la corda fino a quel punto del fusto, o teniere, che dir si voglia, dove s'incoccava la freccia.

Ripigliò il foglio, lo suggellò e se lo mise in tasca. Prima d'abbandonare la villetta Nori, avrebbe lasciato questa lettera nella camera conjugale, stata teatro del suo infame attentato. Poi scese nel salotto a terreno ad aspettare con quella nervosa febbrile impazienza che non lo lasciava quetare. Si può? disse Battista, affacciandosi all'uscio. Avanti! comandò Emilio con voce rotta, imperiosa.