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Che cosa avete? le domandò premuroso tirandosela vicino. Ella tardò invece a rispondere, ma il suo viso era così tranquillo che De Nittis non le ripetè la domanda. È la grande opera? ella chiese indicandogli un mucchietto di fascicoli a copertine rosee. La mia grande opera! ribattè con un sorriso d'ironia, quella che forse non finirò.

Subzonzi da poi esser stato a la presentia nostra i mexi passati Isach hebreo medicho et ambassador del prefacto illustrissimo signor, che vene per la via di Caffa e molto fo longo e tardo el venir suo per le difficolt

A dare la nuova iniziativa spettava alla capitale della Sicilia, all'eroica Palermo e questa non tardò ad affermarlo in modo veramente straordinario. Maggiore eroismo di un popolo non si sarebbe potuto dare. Certo fu esempio unico nella storia.

Un tardo avvenire avrebbe appreso, che la santa austerit

Ella non tardò a rinvenire l'oggetto designato e lo porse colle sue mani stesse al conte. Egli non ebbe bisogno di esaminarlo molto per riconoscerlo: allora la maschera d'indifferenza che copriva il suo volto disparve; due grosse lacrime gli scorsero sulle guancie e tendendo le mani a Maria. Ho mentito, perchè temevo ingannarmi esclamò ma ora... non vi ha più dubbio; tu sei mia figlia...

Fai l'impostore, insomma! spiegò Nicla. , faccio l'impostore! confermò Bruno. Un bambinetto ingenuo, un po' tardo, mezzo addormentato, mezzo scemo? incalzò Nicla, non potendo trattenere un sorriso. Proprio così! dichiarò Bruno, battendo le mani. E perchè, povera mamma, perchè ingannarla?

Queste riflessioni durarono pochi secondi perchè la signora Federica non tardò a comparire, corse incontro a suo figlio e lo abbracciò e baciò con molta tenerezza. Mamma, cara mamma disse Roberto, che le voleva un gran bene malgrado dei suoi difetti e che in quel momento aveva un immenso bisogno di espansione. Tu sei sempre più giovane, sempre più bella!... e Lucilla?

Sebbene côlta alla sprovvista, Diana non tardò a ricomporsi e ad adempiere convenientemente ai suoi uffici di padrona di casa. Certe bottiglie di vecchio Barolo che dormivano polverose in cantina furono stappate per l'occasione, e contribuirono a crescere il buon umore. Si propinò alla salute del neo eletto, gli si augurò un sottosegretariato fra sei mesi, un portafoglio fra un paio d'anni.

RUFINO. Camina, camina pure: non dubitare. MALFATTO. E dove vòi ch'io camini? RUFINO. A trovar lo mastro tuo che ha pigliato moglie. MALFATTO. E tu come te chiami? RUFINO. Me chiamo Rufino. E camina, se vòi, ché l'è tardo! MALFATTO. Oh Ruffiano! Aspetta un poco. RUFINO. Non posso, ché ho da fare. MALFATTO. Va' pur, adunque, ch'io verrò bene, . Oh venga el cancaro!

Angiolo! gridò il signor Basilio. Ma Angiolo ai suoi sguardi pareva fosse addivenuto un'altra creatura; la fittizia tinta del suo volto era sparita. Il signor Basilio aveva pur troppo dinanzi la sventurata orfanella, colei che aveva cacciata nel vituperio; il tardo rimorso lo lacerava.