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Maud si slanciò ad un balcone che sporgeva sulla grande spianata del castello, ed incollò ai vetri il suo viso allividito dal freddo. Alle dieci, ella vide uscire la briska del conte Alessandro, e dirigersi verso la foresta.

82 Potria in ogn'altro tempo esser creduto che vera religion l'avesse mosso; ma ora che bisogna col suo aiuto Agramante d'assedio esser riscosso, più tosto da ciascun sar

Indarno io tentai di ridonarlo al suo giubilo persuadendolo che l'avergli scritto, l'avergli confidato il suo passato, l'avergli detto d'apprezzare i suoi sentimenti, non poteva essere un atto di pura cortesia.

Viene con noi. Dov'è Hicks? In mezzo al campo col suo Stato Maggiore. E O'Donovan? Sar

Erminia oltremodo infastidita tornò a sedersi al suo tavolino e siccome Nicodemo pareva volersi porre al di lei fianco ella gentilmente gli mostrò un ottomana che le stava di fronte. Il maggiordomo dovette rassegnarsi. Tossì il buon uomo e si spurgò il naso, intanto mulinava in mente il modo di impiantare una conversazione. Finalmente incominciò. La signorina stava leggendo se non erro?

Passava notti angosciose, insonni o tormentate da incubi penosi. Ne' giorni buoni, quando la temperatura era mite e il medico aveva dato il suo consenso, la adagiavano sopra una grande poltrona, in cui rimaneva, colle gambe ravvolte in una grossa coltre, per qualche ora.

E questo dico, perchè avendo ella avuto un padre tanto virtuoso ed eccellente, che per il merito delle sue rare virtù, oltra l'avere tenuto le prime cattedre degli studj d'Italia, fu anche chiamato (come sa ognuno che conobbe maestro Andrea Turini), e tirato al consiglio e servizio di due sommi Pontefici, Clemente settimo e Paulo terzo, con tanta onorata provvisione. Laonde, avendo conosciuto il prefato Clemente la molta sufficienza, la intera fede e le sue rare virtù, lo mandò in Francia al servizio, alla cura ed ai secreti di Caterina sua nipote, illustrissima duchessa d'Orliens, oggi serenissima regina di Francia, con provvisione di mille scudi d'oro, ove non stette molto tempo; chè avendo conosciuto il Cristianissimo re di Francia i meriti delle sue virtù, lo elesse fra gli altri eccellenti e nobili, ch'egli aveva, per suo particolar medico, e non con minor provvisione di quella del sommo Pontefice. E s'io mi volessi stendere agli altri virtuosi suoi meriti, mi bisognerebbe più tempo ed altra occasione che di una semplice lettera. Piacemi per non mi stendere in lungo che la S. V. nata di quello arbero, a sua imitazione, cerchi di fare frutti simili a quello. Piacemi ancora che la non voglia degenerare, oltra il padre, dalla natura e dalle belle opere del reverendo M. Baldassare Turini suo zio, il quale per i meriti delle sue virtù, fu da Leone X pontefice massimo eletto per suo Datario, uffizio di tanto onore ed importanza quanto sa ciascuno che ha pratica della corte di Roma; per le quali fu di poi ancora eletto da Paulo terzo, pontefice massimo, cherico di camera, e segretario apostolico, alle opere del quale è obbligatissima di perpetua e grata memoria la terra nostra, per gli belli ed onorati edifizj, come anco per avere rinnovato la memoria (gi

La testa china, le mani intrecciate, l'occhio fisso davano indizio più che mai, ch'ella si era internata ne' suoi pensieri abituali, e in quel momento ripensando al Palavicino, sentiva una tenerezza così intensa per quell'amico suo, ne aveva così netta innanzi agli occhi l'immagine giovanile, che, sprofondata, a dir così, in quella dolce contemplazione, nessuna cosa ci poteva essere, che valesse a scuoterla ed a farla accorta di quanto le avveniva d'intorno.

Il Farinaccio dunque non era uomo da paragonarsi a Francesco Bacone da Verulamio suo coetaneo; tutt'altro: però come perito nella dottrina forense lui salutavano principalissimo a quei tempi. Irrequieto e insistente, spesso a forza d'industria egli seppe condurre a buon fine difese ritenute disperate; e ciò gli fruttava amplissima fama di sapere da quei medesimi giudici i quali avevano ceduto piuttosto alla importunit

Ella aveva compreso assai meglio di me il pericolo in cui ci eravamo trovati; e intanto, per non farmi perdere coraggio col mostrarsi atterrita, si era messa a cantare, stando ferma al suo posto. Mi sentivo morire dallo spavento di annegare! Come abbia avuto quella forza non lo so neppur io.... Ti volevo tanto bene in quel punto! E dopo, ora? dissi abbracciandola e coprendola di baci.