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Con voce umile e fredda troncò quasi improvvisamente una confessione, che stentatamente aveva dovuto cavare dal cuore, sulla quale era corsa colle parole come se volesse abbreviare a e a chi l'ascoltava un inutile martirio.

In così dire, tutto mutato nel viso e nei modi, mi volsi con proposito fermo e Dio mi è testimonio che io lo aveva , sulla punta delle labbra, un discorsetto caldo... Ma il guaio volle e a questo non aveva pensato che il mio vecchietto anch'esso si voltasse in quel mentre, e con aria appunto da farmi credere che volesse essere il primo a parlare io domandava di meglio, e tacqui in attesa.

Lucertolo taceva, tutto assorto nelle sue meditazioni. Si accostò a Lina dopo un istante, e stendendole la mano, disse in modo solenne: Hai fatto le tue riflessioni sulla mia domanda... Vuoi dunque sposare il capo-agente Lucertolo?... Io ho gi

E poi due corna sulla testa! E poi? E poi la coda! E poi? E poi un musone lungo lungo! E poi? Un orecchio e un occhio. Ne ha due, come li abbiamo tu e io: ma siccome l'altro occhio e l'altro orecchio rimangono dalla parte di l

Mrs Doyle non potrebbe invece trovare del lavoro per Aldo? Che lavoro? chiese Mrs Doyle, lasciando vagare lo sguardo azzurrino sulla bianca fronte stretta di Aldo, sul flutto lucido della nera chioma, sugli occhi violenti e intensi, e sull'arco scarlatto delle sue vivide labbra. Che lavoro sa fare?

Nel susurro delle conversazioni, fra le risate, sentivo Laura dominar gli altri, avventar motti brucianti come labbra febbrili, aizzar quelli che l'accompagnavano; e guardando Giorgio, trovavo sulla faccia di lui il consueto sorriso celestiale.

Io sono felice!... Io sono felice! rispose Brunello, a domani! Posò brucianti le labbra sulla mano di lei; poi dal treno salutò di nuovo più volte. Ella rispose, e stette a guardare le vetture nere che si dilungavano, che sparivano tra nugoli di vapore candido; impietrita, immobile, assorta, gi

Diana aveva arrovesciata la testa sulla spalliera della sedia, era bianca come un cencio lavato, un pallore freddo le imperlava la fronte e le gote. Abbiate pazienza, tiratevi un momento indietro disse la signora Valeria agli altri. Le levate l'aria. Si curvò ansiosamente sulla figliuola e le chiese sottovoce: Ti senti poco bene, proprio? ... ma passer

Che volete vi dica? fece il colombo, con gli occhi bassi Sono cose che accadono. Io son qui di rimpetto, se mai. E se ne andò, ammalinconito pur lui. Poi tornò dopo una settimana. La gabbiuzza era vuota. Ma c'era ancora, sulla finestra, una ultima piuma gialla. Il colombo non ebbe coraggio di portarsela via. E c'era un chiaro di luna quella sera, un chiaro di luna così grande, così grande!...

Varia la scena, sorgon sontüose Ville di marmo in mezzo alla verdura, Dove ne olezzano Sui vecchi muri le novelle rose, E s'apre un atrio pieno di frescura. Amo errare così per il paese Vasto del sogno ove tutto s'oblìa... Ma poi mi sveglio, La vita torna a diventar palese, E mi ritrovo sulla dura via.