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Fanciullaggini, dite? E altri brontolano: «Vandalismi indecenti!...» Per conto mio, mi auguro di morire prima d'aver perduto le mie deliziose fanciullaggini e i miei cari vandalismi!... Io non sarò mai due vecchierelli tremanti, un vecchio cuore, un vecchio corpo incollati come due cani sotto le risate di quelle folli educande che sono le stelle!...

E nel silenzio della gran casa deserta di provincia, in un'ora alta della notte, solo con la sua coscienza e con Dio, innanzi alle lontane stelle, egli giurò, a se stesso e all'arcano Spirito delle anime, che, per sempre, egli non avrebbe amato che Luisa Cima sino alla morte, e che giammai avrebbe violato la fedelt

Indovino più che vedo nel buio la sua faccia volta in alto che forse cerca fra le stelle quelle perdute per sempre. Buona sera, Marinetti! La strada che prendiamo rasenta la villetta. Ci avviammo, ma dopo un chilometro eravamo impantanati fra filari di vigneti, rovine di case e campi allagati.

Ma sulla strada un pallido Giovinetto severo La soffermò, dicendole: "Io mi chiamo Pensiero. "Il mondo mi perseguita; "Io gli grido che l'amo; "Ma son povero e gramo, "E non mi vuole udir! "Tu sei leggiadra, e gli uomini "Aman le cose belle; "Or ben, di' lor che il raggio "Io scrutai delle stelle, "Che la pena ed il premio "Impartirò a chi tocca; "Per la tua rosea bocca "Io mi farò capir!..."

Ella ecclissò tutto ciò che l'Inghilterra, la Polonia, la Francia avevano riunito di quei fiori di stufa, il cui splendore appanna le stelle.

3 L'inclita stirpe che per tanti lustri mostrò di cortesia sempre gran lume, e par ch'ognor più ne risplenda e lustri, fa che con chiaro indizio si presume, che chi progenerò gli Estensi illustri, dovea d'ogni laudabile costume che sublimar al ciel gli uomini suole, splender non men che fra le stelle il sole.

Il rosso cede il luogo al violetto; sembra che le rocce vestano a mestizia per l'occaso del sole. Il fuoco si spegne sull'orizzonte, rapidamente; i colli si coprono di gramaglie, e sul padiglione nero del cielo compariscono numerose stelle. Il capo prorompe in un urlo di spavento. In mezzo a quelle stelle è comparso un indice luminoso, gigantesco, il dito di Dio, che gli minaccia sventura.

Sovra i ginocchi ei se l'asside, e cuna Del sen le fa con le protese braccia; E ad ogni aura ei la bacia, e per ognuna De le stelle del cielo essa l'abbraccia. Velò la fronte ipocrita la luna, Chè tanta volutt

Vero padron dell'acqua e degli scogli Solo è colui che nel voler ripone Dell'arrivar la scienza e la ragione. Questo più che il timon, più che le vele, Più che la scienza delle astruse stelle Ti caver

A mio padre dirai che non s'affligga, ché non ha perduto un maschio, ch'egli tanto desiderava, ma una femina sfortunata e infelicissima. BALIA. O indarno nata bella, o indarno tante virtú imparate, e cosí morir tu devi? ahi stelle crudeli, e che è quel che ascolto?