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Ragioniamo! diceva a stesso. Questi dottori, questi scienziati sono, su per giù, una manica di ciarlatani. Ce le danno a bere grosse, sicuri che noi ignoranti non possiamo smentirli. Quell'altro professore, ieri, non voleva darmi a intendere che è stata misurata, fino a un millimetro, la distanza dalla terra al sole? Hanno mandato gli ingegneri a misurarla col compasso? Fandonie! Ciarlatanate! E la luce delle stelle che mette dieci, dodici, venti mila anni ad arrivare quaggiù! Hanno forse avuto sott'occhio il passaporto di essa, vistato dai sindaci di l

Considera che eccelsa è la tua sorte, se puoi, dal pozzo ove la coscïenza affogava, aggrapparti alla potenza originaria e vincere la morte: e che improvviso sfolgorar di stelle d

Due di voi, io lo so, compiacendo al lor genio, si ascondono nelle solitudini. Allato allato delle vostre predilette, seduti a sera sull'erta della collina, seguite con occhio innamorato le stelle remote, e alla presenza delle bellezze del cielo parlate le speranze d'una vita migliore.

provveduta a l'infernal soggiorno Rivolge il tergo bestemmiando, e fiera Fa contra Rodi a guerreggiar ritorno La Furia rapidissima, leggiera; A pena ella apparia, che 'l volto adorno De l'auree stelle, e tutto il ciel s'annera, Tanto de gli atri abissi a lei van dietro Puzzo ed orror caliginoso e tetro.

Scese dalla stessa parte per cui si era discostato l'amico, con una gioja pura nel cuore, che non avrebbe pensato di poter gustare ancora. In quel punto la luna sorgeva limpida dietro il ciglio della montagna, in un cielo tutto seminato di stelle.

Archesilao de stoici il padre sin qui gli han tolto via del cuor la nebbia, che penetrar non lascia ove sia 'l spirto motor di ciò che muove, mastro e guida. Però van ciechi e bassi, e solo al sole molti dricciâr altari ed a le stelle. O voi dunque, mortali, de le stelle, de l'anime e di noi cercate il sole, e non del dubbio Socrate la nebbia.

Intanto in alto, su, fino allo zenit, coi giuochi agili e varii delle tue onde lanciavi le nostre stelle e i nostri sogni, a vicenda, vetruzzi multicolori che vengon dall'Oriente!

e ’l ciel cui tanti lumi fanno bello, de la mente profonda che lui volve prende l’image e fassene suggello. E come l’alma dentro a vostra polve per differenti membra e conformate a diverse potenze si risolve, così l’intelligenza sua bontate multiplicata per le stelle spiega, girando sovra sua unitate.

CRICCA. Avrá ben bevuto l'astrologo, poiché è di vino. GRAMIGNA. «Divino», cioè che sa delle stelle, delli cieli e di cose celestiali, e perché indovina. PANDOLFO. Si potria parlare col vostro indovino?

E ben veramente mi chiamavi cieco, ché non conosceva quel celeste lume de' tuoi begli occhi che, a malgrado delle mie tenebre, nella piú oscura notte scintillavano come stelle e fulgoravano come mille soli: e quali altri, salvo che gli occhi tuoi, potevan cosí alte meraviglie? or gli riconosco e raffiguro. Ti tocco e stringo, e non lo credo ch'a pena.