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E cosí, refrigerando e sanando le vulnere ch'ho nel corculo e nello èpate, in rubeo si divertirá el colore busseo. MASTRO ANTONIO. Non bisogna battere, ché averta la porta. PRUDENZIO. Non posso stare ad exemplificarvi, al presente. Andate, ch'io ne verrò statim. MASTRO ANTONIO. Stasí pur quanto che ve piase.

Oh, no, no, disse Nancy poggiando il visetto sorridente alla spalla di Edith. Non posso stare senza di lei. Valeria rise mandando un bacio a entrambe; poi uscì nei campi con suo cugino. ... La stanza di studio era attigua al salotto, dove la signora Avory stava a ricamare; e oggi il nonno le sedeva vicino e la guardava. Tacevano entrambi. Dopo un lungo silenzio il nonno parlò.

FULVIA. Non mi curo dello stare, pur ch'io veda che maschio sia. RUFFO. E come può non bere chi assetato si trova al fonte? FULVIA. Verrá, dunque, oggi? RUFFO. Lo spirto tel fará venire subito, se vuole. Statti, dunque, avvertente in su l'uscio. FULVIA. Non bisogna questo, perché, venendo da donna, in presenzia d'ognuno può mostrarsi; perché non è chi per maschio il conosca. RUFFO. Basta.

No, soggiunse questi, ma col fatto mostrate di volervi ribellare a quando a quando. E ciò non va bene. Lasciamo stare la gratitudine, santa che non è sul vostro calendario; lasciamo stare anche il vostro tornaconto, che io serberò per le frutte; parliamo da amici, da gente che si conosce, e che ha da stare insieme come pane e cacio. Queste vostre ribellioni mi seccano. Siete fidato ed operoso ma nella vostra fedelt

«I nemici! i nemiciurlano da ambedue le galere; e se avessero potuto manifestare gli scambievoli desiderii, per quella notte si sarebbero lasciati stare. Carlo d'Angiò, che fu veramente valoroso Cavaliere, per nulla si commuove a quei gridi, e come magnanimo si dispone, da che non può fuggire la battaglia, a uscirne vittorioso.

E tenendole alta la fronte colla mano, che essa aveva baciata, e guardandola maestoso nel viso, soggiunse: dunque, tu non mi vuoi dire che cosa aspetti, o che cosa cerchi cogli occhi, da quella finestra? «Nulla! rispose Bianca io non aspetto nulla. Guardava così, per quei campi; e pensava che sotterra si deve stare quieti quieti, in queste lunghe giornate che non vogliono mai finire.

Avete le vostre ragioni, e mi basta. Per quel giorno diedi io il segnale della fermata, vedendo un'eminenza dove le cavalcature non avrebbero potuto stare che a disagio. Col

Un volpone... Farai bene a stare in guardia per Matilde. Diamine! diamine!... È un fatto ch'egli le è sempre intorno... Per questa sera hanno gi

«Quella casa, la nostra casa, come aveva potuto lasciarla? Il colpo fu duro; mi pareva come una morte, come quando la mamma se ne era andata. Poi mi facevo una ragione: se non voleva più stare con me, potevo obbligarvela con la forza?

L'ingegnere Arconti, che ormai viene a stare con noi. Ho gi