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Ah, io sentiva in quell'istante come avessi amata la povera Laura Uglio, se per l'incontro d'una donna che le somigliava stranamente, io era colmo di gioia, non più capace di vincere i bizzarri impeti del mio cuore! Non avevo amata che lei, checchè ne dicesse Gian Luigi; e non mi pareva possibile una resistenza in Marta Giustiniani. Perchè non si chiama Laura? domandai curiosamente a Marta.

Viaggiando al di sopra delle nuvole, Emilia osservava con rispettoso silenzio la loro immensa superficie, che bene spesso cuopriva tutta la scena sottoposta, e somigliava ad un mondo nel caos; altre volte, nel diradarsi, lasciavano travedere qualche villaggio o una parte di quell'impetuoso torrente, il cui fracasso faceva rimbombar le caverne; si vedevano le rupi, le loro punte di ghiaccio, e le cupe foreste d'abeti che arrivavano alla met

Ma quando fu fatto, le parve di avere un'aria troppo insolita e impertinente; dunque sciolse di nuovo i capelli e si decise di adottare una pettinatura semplice e naturale. Divise i capelli in mezzo e fece due treccie che appuntò in corona attorno al capo. ; era semplice e naturale! Nancy così somigliava alla minore e più oca delle ragazze svedesi della pensione.

Mentr'ella continuava a smaniarsi, Emilia osservava attenta il ritratto, che somigliava moltissimo alla miniatura trovata fra le carte di Sant'Aubert: eravi soltanto una piccola differenza nell'espressione della fisonomia, e le parve riconoscere nel quadro un'ombra di quella malinconia pensierosa che caratterizzava forte il ritratto in miniatura.

Agata rievocava lo spettro della mia gioventù, vedendo che mia figlia mi somigliava nelle mie inclinazioni fantastiche, e negli amori vaporosi e perfino nelle ambizioni sfrenate; io le avevo avute per la tragedia del medio evo, essa le aveva ancora per la commedia... della moda.

E i frati gli erano tutti intorno, un po' per vedere i suoi tratti di matita, un po' per contemplare quel grazioso profilo di monachino, che somigliava tanto a quello d'una bella ragazza. Bene, bravo, stupendo! erano le parole con cui essi incoraggiavano il pittore. Metto pegno che Raffaello d'Urbino non ebbe tante lodi dai personaggi che andavano nel suo studio, a vederlo lavorare.

Ma lungi dallo indicare l'intelligenza con i suoi bernoccoli la somigliava ad un cercine di carne gonfiata, qualche cosa come quel giro di capelli intonsi che i francescani si lasciano intorno al cranio per imitare la corona di spine del Cristo. La testa aveva così un cotal che di capitello di una colonna di ordine corintio.

Levò con una specie di cucchiaio la carne arsa che somigliava fondiglio di caffè. E Margadonna fu salvo. Massacese ripeteva, quasi esaltato, come un cerusico feroce:

Finalmente tutta la famiglia s'imbarcò, ma Morano, Cavignì si fecero vedere. Questa circostanza rianimò un poco gli spiriti abbattuti di Emilia, la quale somigliava ad un condannato a morte, cui venga accordata una breve dilazione: il suo cuore si alleggerì ancor più, quando ebbero fatto il giro di San Marco senza fermarsi per prendere il conte.

La sua bocca si aperse a un grido rauco, che somigliava all'urlo d'una belva ferita a morte; e battendo l'aria con le braccia, Brunello Traldi precipitò al suolo, di schianto. Bruno Traldi fu per più mesi ammalato, e vegliarono al suo capezzale la madre e il vecchio Salapolli.