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Langue d’autunno il solitario vespero De l’âtre nebbie fra i cinerei veli; Scendon l’ombre a le verdi solitudini Giù dai lividi cieli. Cadon le foglie, volteggiando aeree Da la fredda portate ala del vento, Quai morti sogni. Erra per l’aure un brivido Come di bacio spento.

Vide le fiamme e l'ultimo periglio Lucifero e l'orrende ire e il gran lutto, E, lo sdegno nel petto e il pianto al ciglio, Fuor dei lidi infelici erasi addutto. Qual uom che muova a volontario esiglio Di fieri casi e di giust'ira istrutto, Tal ei si parte, e la diletta e grama Terra saluta, e dolorando esclama: Dove ti cercherò, se qui non sei, O intemerata e splendida Reggia dei sogni miei? Luminosa Ragion ch'ardi e ravvivi Ogni terrena cosa, Se qui non regni, in qual region tu vivi? Pur io da l'abborrite ombre ho veduta La maest

Mentre ero al Castellaccio c'era un certo Santo Sterpone, nato a Luccoli, della provincia d'Aquila. Era stato condannato a venti anni, come omicida, per due false deposizioni. In galera non poteva darsi pace. Diceva a tutti che era innocente e agli intimi che non sarebbe molto tranquillo se non dopo avere scannati quei due cani. Noi lo lasciavamo sfogare e ridevamo dei suoi sogni di vendetta.

Quando mi destai da questa specie di sogno, ebbi la paurosa impressione di essere diventato un altro. Certi sentimenti, certe idee, certi sogni anche, formano così gran parte della nostra individualit

«Ma tutti i sogni d'amore tempestoso che avevo vagheggiati quando ero in collegio, non si realizzarono mai. Non mi accadde mai di vedere Welfard irrompere in casa mia improvvisamente. Mai non mi propose di uscire una sera con me, quando il babbo mi accompagnava a passeggio. Mai non interruppe una lezione in un impeto d'affetto per stringermi al suo cuore.

Pel labbro mio che beve le dolci aure serene, Pel vigoroso sangue che m’arde ne le vene, Pel bacio e pel desir, Pel folle riso ingenuo che scopre i bianchi denti, Per quest’intima forza che m’anima ai possenti Sogni de l’avvenir,

Martedì, 24. Ecco un'ora triste! Ieri sono stato fra la gente, ho visto dei giovinotti eleganti; delle belle signore. Non so scrivere: i sogni mi perseguitano con maliarda volutt

Ma ò paura di averlo stancato a forza di domandargli sera e mattino... Dei sogni? Non ancora, madama: un miracolo! Ed avete avuto torto, figliuola mia. La cagion prima dei nostri mali sulla terra è la non-rassegnazione. Gli è vero, madama. O' avuto torto.

Si rialzò a gran fatica, e stette un momento a riguardare in torno li alberi. Le forme argentee dei pioppi sorgevano immobili nell’aria, taciturne; e parevano inalzarsi fino alla luna, per un prolungamento chimerico delle loro cime. Le rive del fiume si dileguavano indefinite, quasi immateriali, come le imagini dei paesi nei sogni.

Gli sguardi di Curzio in quell'ora di sollievo, nella quale poteva godere dell'aria e della luce a suo piacere spaziavano sulla vasta superficie delle acque, e la sua mente trasvolava in quei sogni di libert