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Pensi anche lei che in queste stagioni i denari scappan via come l'acqua dal ramaiuolo bucherato; l'affitto, le mancie, le liste dei fornitori, che so io... Pagarle ciò che domanda, non lo potrei proprio... Ci faremo un calo non è vero? Oh , che lo faremo.

Perchè di ciò che riguardava gli affari, Fräulein, Anne-Marie e meno ancora Nancy potevano dirsi competenti. Anche Bemolle era nervosissimo a questo proposito, perchè, come diceva lui, di transazioni finanziarie non ne aveva mai fatte in vita sua. Bada, disse a Bemolle, che bisogna diffidare degli impresarii. Tutti lo dicono. Lo so, disse Bemolle, gi

E io vi so dire, caro Belcredi, che allora quando si fece la cavalcata intendevo appunto avvalermi di questo per dimostrargli che il mio animo non gli era più tanto nemico, quanto egli si immaginava. Belcredi. Ma allora, a meraviglia, cara Marchesa! Seguite, seguite la storia... Landolfo. Ecco.

Ma se sono triste, non so come, i miei capelli bianchi appariscono subito e le mie rughe si vedono tutte, sottili, che tagliano leggermente la pelle, visibilissime. Che orrore! Aveva detto questo in fretta, eccitata, come una persona che si confessa di un suo grave errore, piena di dolore, con una brutalit

Rammento sempre le parole di quella sera: «Andate anche voi! Accompagnatelo». Qualche volta me le ripeto. Ecco, vi dirò, contessa, rispose Ariberto con un sorriso. Voi credevate che io fossi, non so perchè, vostro nemico.... Gioconda si sentì arrossire.

Lo so io? stavo annaffiando quel po' di piselletti che sembra siano stati cosputati dalle streghe, che Dio mi perdoni... che non vogliono dar segno di vita...; sento il campanello, vengo dentro, e don Luigi non c'era gi

Come? che avete detto? In voi, l'incaricato di questa delicatissima operazione sarebbe il cuore? O che fa intanto lo stomaco? Non ne so nulla, io; si tratta di affari interni, nei quali io non entro. Ci pensi chi deve. E voi lasciatemi dormire in pace. Bravo! Mentre la vostra bella nepote sta ascoltando la sua sentenza! Quelle parole ebbero la virtù di farlo saltare sulla poltrona.

PARDO. Ve l'ho dimandato, perché so che avete gran tempo seguita Sulpizia, la nostra vicina; e non vorrei, dopo aver sposata la mia figliuola, tornaste a lei, che mal agevolmente si scordano i primi amori. EROTICO. Se ben molte volte m'avete visto passar per costá, l'ho fatto piú per passatempo che per amor che portassi a Sulpizia; e vi giuro che mai mi piacque.

El mormorava; e non so che <<Gentucca>> sentiv'io la`, ov'el sentia la piaga de la giustizia che si` li pilucca. <<O anima>>, diss'io, <<che par si` vaga di parlar meco, fa si` ch'io t'intenda, e te e me col tuo parlare appaga>>. <<Femmina e` nata, e non porta ancor benda>>, comincio` el, <<che ti fara` piacere la mia citta`, come ch'om la riprenda.

Non so di merto o d'ordine o divario, non voglio prima istanza o appellazione: piú non conosco la ragion qual sia; voglio pagar la sua bricconeria. Or qui in maneggio quella lite andava tra il conte Orlando e l'avverso avvocato, il qual di cerimonie il caricava, vantandosi sincero ed onorato. Il conte d'un sudor freddo sudava e chiude gli occhi e chiede esser spacciato.