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Intanto i malumori in Italia erano più vivi che mai. Il fermento sopito verso la fine del 1843, s'era nel 1844 risvegliato più minaccioso, e dal centro s'era steso al mezzogiorno della penisola. In Calabria, una sommossa armata, tentata e repressa a Cosenza, avea lasciato gli spiriti eccitati e vogliosi di ritentare. La Sicilia, paese sistematicamente angariato da ogni sorta di vessazioni e d'espilazioni, fremeva rivolta, e, popolata di gente più avvezza all'opre che alle parole, l'avrebbe osata, se in una citt

E come in Sicilia i tumulti si succedono con vertiginosa rapidit

Io dapprima non sapea piegarmi a credere che dal reame di Napoli si portassero di tali derrate in Sicilia, massime i vini.

E vi divertiste, cavaliere, nel vostro viaggio? domandò dopo un momento il duca sorridendo. , rispose pure sorridendo il conte; a Venezia vidi delle bellissime feste pel re di Francia, feste, di cui qui in Sicilia non si ha alcuna idea. Ed intanto pensava alle tanto noje subite ed a certe scene, di cui il duca avrebbe riso se fosse stato presente. Ne ho piacere, rispose don Francesco.

Il lettore che sa di storia letteraria di Sicilia può farci qui un appunto cronologico. Il sonetto del Meli è del 1805, e l’Accademia era nata quindici anni prima.

Il penultimo d'agosto, dopo cinque di viaggio, prese terra a Trapani, con giubilo grande del popolo, e maggiore de' nobili, affaccendati a gara nelle cerimonie della corte che quel risorgeano in Sicilia: e baroni montarono sulla nave del re, lo addussero a citt

Ancora delle cifre! Per ogni cento vendite di mobili e di frutti pendenti, in quelle di valore non superiore a trenta lire l'Italia settentrionale è rappresentata da 7,69% l'Italia centrale da 6,57 il Napoletano da 33,53, la Sicilia da 26,41, la Sardegna da 29,28: in quelle non superiori a cinquanta lire, l'Italia settentrionale è rappresentata da 8,12% la Centrale da 8,60, il Napoletano da 12,76, la Sicilia da 17 e la Sardegna da 26,69. Nelle vendite per espropriazione forzata in quelle non superiori a 500 lire l'Italia settentrionale da 5,80, la centrale 7,27, il Napoletano 7,19, la Sicilia 9,45, la Sardegna 14,62; in quelle superiori a tale somma e non oltre mille lire l'Italia settentrionale d

Voi non siete contento, Federico, gli diss'ella dopo qualche tempo, di riacquistare il nome di vostro padre?... Mi sembrate preoccupato!... Gli è che non vorrei essere considerato come un intruso da questo duca dell'Isola, e conto lasciar la Sicilia appena sarò reintegrato ne' miei diritti. Ah volete ritornar qui?

Tra i garibaldini della Camera io citerò l'ingegnere Cadolini, il quale, maggiore nell'esercito meridionale, dette la sua dimissione, disdegnando lo scrutinio ed il soldo senza servizio effettivo. Vien quindi Musolino, che Garnier-Pagòs, nella; Storia della rivoluzione del 1848, chiama, con tanta ragione, un homme de trempe antique e che essendo stato uno dei mille di Marsala, fu il primo che, di Sicilia, mise il piede sul continente napoletano. Poi nominerò il general Bixio, il conversationneur meglio ascoltato dalla Camera; la di cui parola sgorga dal cuore erta, pittoresca, scintillante di buon senso, piena sempre fatti, generosa; e sovente anche improntata di uno spirito di conciliazione che parrebbe un'antitesi col suo carattere forte ed energico. Bixio prende, sempre con grande autorit

E quanti si tenean da più del volgo impetuoso, non isgannati da sperienza, ritentavan pure la ignobil via delle querele. A Roma si volsero, non ostante le ostili opinioni che la Sicilia avea contro la corte di Roma più che tutto altro popolo cristiano, senza perciò vacillare nella fede di Cristo.