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Ah, Enrico, non dire così! È vero, Elisa, scusami sclamò il conte ridendo. Ma tu, sarai per me la più cara creatura di questo mondo. Fin da quando avevo dieci anni e tu non ne avevi che cinque, il primo pensiero d'amore che passò nella mia testa fu per te. Io sento di essere tuo e che nessuna donna potr

Neppure Maria si era spogliata: era rimasta immobile per molto tempo, sdraiata nella sua poltrona, poi si era inginocchiata per pregare; e adesso, dopo aver pregato, tornava a piangere, a singhiozzare, quando udì bussare all'uscio, con un toccheggiare esitante: Scusami, cara, vorrei parlarti disse al di fuori Prospero Anatolio, con voce malferma. Maria asciugò in fretta gli occhi e aprì.

No, mi manca il denaro per pagarla. Oh! prete Barnaba, scusami tanto, se ti ho fatto venire tante volte inutilmente. Prete Barnaba entrò in studio con una certa paura delle tele dipinte e in ispecie d'un paravento che poteva nascondere il peccato carnale; entrò quasi in punta di piedi, guardandosi intorno e afferrandosi alla propria sottana per non mettere il piede in fallo.

Ma nelle lettere non è così: l'arte copia la natura, o crea degli esseri immaginari che non hanno verun rapporto coll'indole dell'autore. Scusami, ma io scopro sempre l'autore nel libro, qualunque sia il suo prodotto. Dunque tu credi che un autore che racconta una storia di briganti omicidi abbia nell'anima qualche cosa dei delitti de' suoi personaggi? È tutto il contrario.

Per quanto isferzassi ed isforzassi i cavalli, per quanto li cambiassi, non potresti raggiungerli mai, tanto sono montati meglio di te e de' tuoi, e tanto è il vantaggio, che han preso. E poi, scusami, morire senza ottener l'intento e sapendo, che non può ottenersi per quella via, sarebbe ragazzata». «Sua Maest

Scusami, Teta, disse, ho un affare di grande premura. Senti, Peppe. E con un cenno chiamò Monti in disparte. Che, non dobbiamo sentire noi? esclamò la vivace Teresa. Che usanze sono queste? Monti si alzò in fretta, e si ritrasse in un canto della stanza coll'amico. Lucia lo seguì con guardo inquieto. Non c'è tempo da perdere, disse Tognetti a bassa voce; abbiamo bisogno di te.

Accesa la lucerna, Flora stese il tovagliolo e corse in cucina a far un po' di fuoco nel fornello. E invece non ho vogato vinto... pensava tra . Vedendo che la mamma stentava a rispondere alle sue parole, tornò a carezzarla: Scusami, sono stata cattiva: dovevo restare a farti compagnia. Non mi fa nulla restar sola: ma non mi piace che tu abbia a usare degli sgarbi al povero Cresti.

Scusami, e trova il modo di scusarmi presso la signora marchesa; disse Ariberti a Filippo Bertone; io l'ho troppo amata in illo tempore e mi sentirei oggi troppo ridicolo, presentandomi a lei. Gi

Pensa a quello che fai; comunque vada a finire, mi sembra una corbelleria, perchè io credo che l'uomo non è monogamo. Grazie. E... scusami, che cosa scriverai alla mamma? Il conte Roberto alzò bruscamente le spalle e sparì nella sua camera senza rispondere. Perdonami, cara, disse Filippo entrando e avvicinandosi a Loredana, che scriveva, seduta innanzi a un tavolino.

Scusami se chiudo l'Aleardi, ma gli è perchè passeggiando sul terrazzo mi viene incontro una signora. Porta essa una casacca assettata con baschine ripiegate, in casimiro, riccamente guarnita di ricamo, imperlata di lustrino. Tu la conosci: è la contessa V. di Napoli: ed io pure la conobbi ai bagni dell'Ardenza. D