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Tali procedimenti distruggerebbero l'«architettonico» e dovrebbero troppo ricorrere all'aiuto della pittura, secondo l'errore fondamentale della scultura impressionista.

Ed è quasi inspiegabile come le migliaia di scultori che continuano di generazione in generazione a costruire fantocci non si siano ancora chiesti perchè le sale di scultura siano frequentate con noia ed orrore quando non siano assolutamente deserte, e perchè i monumenti si inaugurino sulle piazze di tutto il mondo tra l'incomprensione o l'ilarit

Altro non seppe, non vide; gli si annebbiò la vista, sentì una fitta nel cuore; e sarebbe forse caduto a terra, dove non si fosse appoggiato al piedestallo d'un monco colosso di scultura greca, a cui per caso trovavasi vicino. Nessuno s'accorse di ciò ch'egli pativa dentro di ; anzi nel passare, un buon ambrogiano che voleva vedere, sapere, e non perdere il proprio tempo per nulla, se gli accostò, e additando il quadro incoronato, gli chiese ingenuamente: Mi saprebbe dire che cosa sia quel quadro l

Possiamo infine affermare che nella scultura l'artista non deve indietreggiare davanti a nessun mezzo pur di ottenere una REALTÀ. Nessuna paura è più stupida di quella che ci fa temere di uscire dall'arte che esercitiamo. Non v'è pittura, scultura, musica, poesia, non v'è che creazione! Quindi se una composizione sente il bisogno d'un ritmo speciale di movimento che aiuti o contrasti il ritmo fermato dell'INSIEME SCULTORIO (necessit

3. Negare alla scultura qualsiasi scopo di costruzione episodica veristica, ma affermare la necessit

Nella scultura d'ogni paese domina l'imitazione cieca e balorda delle formule ereditate dal passato, imitazione che viene incoraggiata dalla doppia vigliaccheria della tradizione e della facilit

Non è solo riproducendo gli aspetti esteriori della vita contemporanea che l'arte diventa espressione del proprio tempo, e perciò la scultura come è stata intesa fino ad oggi dagli artisti del secolo passato e del presente è un mostruoso anacronismo!

La scultura deve quindi far vivere gli oggetti rendendo sensibile, sistematico e plastico il loro prolungamento nello spazio, poichè nessuno può più dubitare che un oggetto finisca dove un altro comincia e non v'è cosa che circondi il nostro corpo: bottiglia, automobile, casa, albero, strada, che non lo tagli e non lo sezioni con un'arabesco di curve rette.

Noi siamo infatti, dopo secoli di letargo, i soli giovani italiani che veramente si preoccupino di rinnovare la pittura e la scultura del nostro grande paese, obbrobriosamente disonorate dalla più vile apatia intellettuale e dal commercialismo più spudorato.

E in quella casa abitava quella povera gente! Uscimmo, entrammo in altre case, in tutte trovai qualche frammento d'architettura e di scultura araba. Il Gongora mi diceva di tratto in tratto: Qui c'era un Harem L