United States or Armenia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Fino dal primo momento dell'arrivo di Garibaldi a Firenze, una parte della popolazione di Bologna, seguendo l'esempio di Livorno, s'era messa in testa di volerlo per suo generale; e con una clamorosissima dimostrazione ne aveva fatto formale domanda al cardinale Luigi Amat, capo allora di quella Legazione; il quale, per schermirsi e quietare il tumulto, fu costretto a dare buone parole. In questo mentre l'Amat è richiamato a Roma, e gli succede, come Prolegato, il conte Alessandro Spada, che arriva a Bologna la sera del 6 novembre. L'invio de' 400 svizzeri a' confini venne fatto da lui e dal barone De Latour, generale in capo delle milizie pontificie nelle quattro Legazioni. Il giorno 9, in cui appunto seguí questo invio, fu presentata ad essi la seguente fierissima protesta, che mostra quanto i cervelli si fossero riscaldati. È sottoscritta: «Il Popolo Bolognese», e dice: «Bologna chiese al Governo, per mezzo del cardinale Amat, il generale Garibaldi per condottiero della sua legione. Il cardinale rispose annuirvi per sua parte e che avrebbe efficacemente appoggiata in Roma la domanda del popolo: e ciò al cospetto di migliaia di cittadini. Il popolo conosce il carteggio passato fra il Nunzio di Firenze e il Legato di Bologna; nel quale carteggio era chiesto, e consentito per ambedue le parti, l'arrivo del Garibaldi e de' suoi uomini fra noi. L'atto sleale onde è fermato con forze imponenti questo generale ai confini, mette il popolo nel suo diritto di chiedere una spiegazione al Governo, onde non essere necessitato da tanta illegalit

Godeva quel re intrattenersi famigliarmente con tutti, e dilettandosi a far domande ora all'uno, ora all'altro, s'era pure in quel rivolto al giovane Manfredo, il quale o stesse sopra di impensierito, o fosse dispettoso di quella domanda, non seppe o non volle rispondere.

S'era formata fra loro come una certa tregua: vivevano abbastanza in pace: la principessa, tutta intesa al riconquistare; il principe sempre attento, perchè temeva d'insidie, e per provvedere, senza por tempo in mezzo, nel caso di pericoli. In tale condizione noi li abbiamo trovati, insieme col nostro lettore, una mattina seduti a un tavolino, prendendo il , nel salotto della principessa.

Intanto però cominciava a provare un principio di dispetto che quel solo, ch'ella preferiva davvero, non si curasse di lei. Enrico infatti s'era seduto in un angolo della sala, aveva acceso un avana e fingeva di stare guardando attentamente un album di fotografie. In sostanza spiava anch'egli Nan

Sul cielo s'era disteso un tenerissimo vapor di rosa, come un drappo nuziale, e una luce calda penetrava omai l'acuta valle del Lario, rifrangendosi su la superficie appena crespata del lago in una confusa iridescenza di tinte vivaci.

S'era voltato a deboli avversarii, o mal preparati all'attacco. Non rifiatarono; anzi, pareva che non dicesse a loro. Ond'egli era gi

Ebbi la tentazione fugace di correre a Lidia e di fermarla; ma nell'atto che m'alzavo, dal mio abito salì quel profumo avvelenatore di che s'era impregnato alla festa; il profumo di dieci donne, le quali non erano Lidia, non le assomigliavano in nulla, non m'eran cognite se non nell'apparenza mondana. E lasciai uscir Lidia.

Io lasciai quella molto screditata, ed il fratel disperato e in pensiero pel caso che non s'era maritata. E per casa diceva: Per Dio vero, non so che far di quella spiritata. La moglie Bradamante lo molesta, tanto ch'egli è per spezzarsi la testa. Don Guottibuossi era suo confidente, maestro a' figliuoletti e fa il fattore; teneva i conti diligentemente e sprezza anche le legna per buon core.

Lorenzo non s'era addato di nulla; passeggiando su e giù per la camera, egli andava in quella vece dicendo a stesso: Buona fanciulla! Ella s'illude sempre di liete fantasie! E perchè dovrei io beffarmi delle sue illusioni? Forse non ne ho avute io pure di grandissime, l'ambizione, l'amore?... Oh, chi mi terr

Quando, mesi fa, erano arrivati in quella casa, Nancy aveva subito raccolto tutte quelle fotografie e le aveva nascoste in un armadietto buio in corridoio. Ma la signora Johnson arrivando all'improvviso, come soleva fare coi suoi inquilini, s'era guardata intorno con occhi severi. Dove sono tutte le fotografie? aveva chiesto con voce terribile a Nancy. Quelle non vanno toccate.