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Non parlo della caccia, dei pesci, dei latticini, del burro, perchè ne parla la fama; e taccio, per non lasciarmi vincere dall'entusiasmo, di quel celebrato formaggio, nel quale, quando s'è fatto tanto di ficcare il coltello, si continua a infierire con una sorta di furore crescente, menando fendenti e puntate, e abbandonandosi a ogni specie di lavori d'intaglio e di scavo, finchè è vuota la forma, e il desiderio aleggia ancora sulle rovine.

A giudicare da una lapide mezzo corrosa, immurata sotto l'arcata dell'ampio portone, l'edificio doveva essere stato eretto sul principio del secolo decimosettimo da un nobile udinese, sulle rovine di un'antica chiesetta fondata verso il 1330 dal patriarca Bertrando di San Genesio, sfuggito in quel luogo, quasi miracolosamente, da un'imboscata tesagli dagli armati di Rizzardo da Camino. Era una fabbrica solida e tetra, con due torri rotonde piantate agli angoli della facciata, nella quale aprivansi, fra i ricami dell'edera, otto grandi veroni sormontati alternatamente da stemmi gentilizi e da mascheroni chimerici. All'edificio principale addossavasi una specie di padiglione basso, di costruzione moderna, senza gusto di stile, abitato ora dalla famiglia del gastaldo. Innanzi all'ingresso principale del palazzo un'ampia braida, tenuta male, estendevasi in forma di un rettangolo, mostrando, sotto la invasione delle erbe alte, le tracce degli antichi vialetti disegnati capricciosamente, mentre di mezzo ad alcuni cespugli di bosso sorgevano quattro o cinque statue mutilate di deit

E tutto questo per essere stato sorpreso il Duca di Ossuna a insegnare una parola oscena al pappagallo! Ridere? Oh! se questo fosse tempo opportuno di ridere io vi condurrei nel buio dove si cova il destino dei popoli, e vi chiarirei come da cause più lievi, spesso meno oneste, e talora più burlevoli, derivassero guerre, rovine di stati, distruzioni di popoli, ed altri dei più funesti flagelli della umanit

Secondo voi, di amici veri non possono esservi che uomini. , perchè l'amicizia è femmina. Uh! No, no, non fate uh! e non crollate le spalle, chè mi accorgo d'aver detto una cosa così vera e giusta, che non me ne credevo capace. Quanta modestia! La modestia fu quella che rovinò affatto la mia esistenza. Convien dire che sappiate mascherarle bene quelle rovine. Eppure è tale e quale, e mi spiego.

L'uccisore di Rosalia frattanto, guadagnata la riva, traversò le rovine di Lecco, monumento di vendetta pubblica: rivide la macchia, fra cui esso aveva concepito la vendetta privata, che ora tornava d'aver compiuta; entrò nella rôcca, nella camera sua, e respirando come persona giunta al termine di un difficile cammino, buttandosi sui letto esclamò: Alla fine son contento

Si potrebbe credere a questo punto che anche l'idea imperiale dovesse andar perduta sotto le rovine della dinastia degli Hohenstaufen; ma ciò non accadde in nessun modo. Essa continuò a vivere in Germania e in Italia come un principio tradizionale di gloria, e dalla Chiesa medesima essa fu conservata con cura. Solo in apparenza questa era riuscita vincitrice nella gigantesca contesa cogli Hohenstaufen; in realt

EUFRANONE. O moglie cara, tu arrechi in un tempo nuove dolcezze a molti: tu pacifichi i fratelli, allegri il zio, dái dolcezza non al padre amorevole di colei ma a chi le fu rigido e inumano, e consoli tutta questa cittá. DON FLAMINIO. Ma io come uscirò di tant'obligo? che grazie vi potrò rendere, essendo stato cagione di tante rovine? POLISENA. Rendete le grazie a Dio, non a me indegna serva!

Cleomede, dall'oracolo disegnato ultimo degli eroi, defraudato del premio della lotta, ruppe la colonna di una scuola sotto le cui rovine perirono 60 persone. E qui si ricordi anche Sansone se i semidei della Bibbia non sono miti o favole come quelli delle Mille ed una notte.

Voi non ambite, che io sappia, di fare della Spagna una Spagna di Baedecker, stazione climatica di primo ordine: mille musei, centomila panorami e rovine illustri a volont

Oramai, per ritornare al Castèu, come per venire alla Balma, non passava più dal sentiero della montagna. «Lo penso» andava intanto ripetendo tra : «Lo penso!» E pensò egli pure; pensò che il Dutolet aveva ragione anche lui, se pensava che egli, Maurizio, non fosse il miglior compagno di lutto per il vecchio castellano della Balma. Rovine!