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Questa supposizione parve comica al conte Leonardo ch'egli si mise a ridere, e, poichè il riso gli fece venire la tosse, dovette interrompere la sua arringa.

GERASTO. Or che diresti o faresti, se non avessi detto e fatto quel che hai fatto e detto? Io ti darò in mano della corte e del boia che ti facci dar di capo in un capestro, non senza le debite cerimonie prima, della mitra, dell'asino, della scopa, di fischi e riso di tutto il populo.

Pel labbro mio che beve le dolci aure serene, Pel vigoroso sangue che m’arde ne le vene, Pel bacio e pel desir, Pel folle riso ingenuo che scopre i bianchi denti, Per quest’intima forza che m’anima ai possenti Sogni de l’avvenir,

E quasi peregrin che si ricrea nel tempio del suo voto riguardando, e spera gia` ridir com'ello stea, su per la viva luce passeggiando, menava io li occhi per li gradi, mo su`, mo giu` e mo recirculando. Vedea visi a carita` suadi, d'altrui lume fregiati e di suo riso, e atti ornati di tutte onestadi.

Roccaforte non vedeva più il mare, con gli occhi ciechi dal pianto. Il mare, la nave, gli uomini scomparvero; sorse dinanzi agli occhi dell'anima sua la figura del fratello d'armi, bello, forte, sapiente, innamorato. Tremava ancora l'eco della sua voce e del suo riso, risonavano ancora le sue parole significanti la fede, l'entusiasmo, la carit

Era stato offeso, odiava e ancora non avea trovato il destro di vendicarsi. Quel riso beffardo lo seguiva dovunque, se lo sentiva d'attorno: era l'incubo della sua vita.

Due pupille più nere della notte, cinte di bistro su rossetto e biacca, mi chiedono, ammiccando con bislacca beffa: «Salvation-Army, o Don Chisciotte?...» Raschia con sega di sarcasmo il sazio riso d’un glabro adolescente impuro:

Nel monte che si leva più da l’onda, fu’ io, con vita pura e disonesta, da la prim’ ora a quella che seconda, come ’l sol muta quadra, l’ora sesta». Paradiso · Canto XXVII ‘Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo’, cominciò, ‘gloria!’, tutto ’l paradiso, che m’inebrïava il dolce canto. Ciò ch’io vedeva mi sembiava un riso de l’universo; per che mia ebbrezza intrava per l’udire e per lo viso.

Che si che va ad esser contenta quella birbona! disse con un suo grasso riso il milionario, compiacendosi nel mirare quella cascatella d'oro ingemmato. Mi par gi

La nostra situazione è strana.... molto strana.... Se ci fosse qui un commediografo!... Due uomini, che hanno sposato legittimamente una bella donna, e se la disputano: uno contro l'altro i due mariti, vivi, di una delle donne più seducenti che il mondo abbia visto: un principe rivale d'un assassino fuggito dal carcere.... Ah! ah! ah! E il principe rideva, d'un riso secco, stridente, nervoso.