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Quante volte lo vuoi sentire, Clara! Gli è che non lo dici mai, mai, mai! A che serve? Mi serve: mi serve immensamente. Te ne prego, Giovanni, Giovanni mio, mio amore, dimmi se mi vuoi bene! Ti voglio bene diceva lui, a occhi bassi, quasi per forza. Quanto? Quanto posso. E poco, è vero, è poco? Perchè mi ricordi che sono un poverello, in fatto di amore? Perchè mi rinfacci la mia miseria?

Poi, i vecchi rinnovavano i ricordi delle passate mortalit

Il sor Domenico, che aveva per la sua vecchia compagna un affetto grandissimo, un affetto in cui entravano i ricordi giovanili, la gratitudine per il coraggio mostrato da lei quando egli era in carcere a San Michele, da dove lo aveva fatto scappare, e la stima per la sua proverbiale onest

PANURGO. Morfeo, ricordati chiamarmi Narticoforo e tu Cintio, e avermi rispetto proprio come ti fusse padre. MORFEO. Me ne ricordo e straricordo cosí bene che lo potrei ricordare allo ricordo istesso. PANURGO. Ricordati ancora... MORFEO. Non tanti ricordi, che ad uno che si ricorda, i troppi ricordi lo fanno smenticare; ricorda te stesso, che ne hai piú bisogno di me.

Le avevan detto, e s'era persuasa, che una occupazione indefessa, accaparrante poteva benissimo riescire una salvaguardia. Orsù continuò con una soave ipocrisia di pazienza speriamo che si possa andare a Napoli. Ti ricordi di Napoli? diss'egli lietamente, rimovendo la cenere dall'estremit

«Per la puliziaprincipiava a dire la signora al conte Venceslao, che l'ascoltava sempre muto e sempre rassegnato a darle ragione, «per la pulizia bisogna proprio convenire che quell'altra era una meraviglia. E poi ti ricordi com'era svelta? E com'era precisa in tutte le cose?... Basta...» e la Contessa sbuffava stizzita, «una come quella non la trovo piùPoi, essendo in vena di sentimento, ne lodava la bont

Nessuno sul momento, toccò gli astucci.... Alfredo postosi a sedere su di un angolo della madia, lesse la lettera, mentre le due sorelle standogli dietro la schiena la leggevano prima di lui...... Lo scritto diceva: Nelle mie stagioni trionfali all'Avana, a Madrid, a Barcellona, a Vienna, a Milano, a Napoli, quale primo soprano nei rispettivi primi Teatri, e quando io non aveva ancora venticinque anni, m'ebbi, alle serate, vistosi ricordi in oreficeria. Ne ho tanti, che ormai li trascuro, e non li porto più dopo la morte del mio caro marito, il quale, come gi

Per un fiore appassito nel libro dei ricordi rugiada è una lagrima di dolore. Non passasti mai a sera davanti alla chiesa delle monache? Non udisti il canto delle litanie? Oh! prega requie per le povere morte-vive: pensa che quella poesia d'amore è più accetta a Lei se esce dalle bocche che cantano la ninnananna accosto ad una culla.

Giunsi fino al sedile, trovai l'ombrello; non mi indugiai se bene i ricordi recenti, ancor vivi, ancora caldi, mi toccassero l'anima. L

Ed io raccolsi, o giovani d'Italia, questi ricordi dalle sepolture degli uomini che morirono per voi, interrogate con fremito di riverenza e con un amore per voi tutti che nulla può spegnere.