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Ma il duca di Savoja aveva antiche pretensioni e gravissime convenienze sul Monferrato. Il re di Spagna, o dirò piuttosto il conte d'Olivares suo ministro ambendo posseder tutt'Italia, mal sopportava questo vicino sostenuto dal re di Francia, o dirò piuttosto dal Richelieu suo ministro. E così per intrighi di successione e miscele di regii maritaggi, di cui non vogliono ricordarsi quei che beffano i ridicoli motivi delle guerre popolari delle repubblichette del medio evo, nacque una delle miserabili guerre regie, cominciate senza buona cagione, condotte senza piet

Questo serpente durò sino al tempo del re Ezechia che lo fece sminuzzare perchè gli Ebrei se ne erano fatto un idolo. Ma v’ha dippiù.

La speranza è l'ultima a morire; disse l'infermo. Ma ce n'è così poca.... così poca! Vediamo, signor Almirante; lasciate che ne giudichi anch'io. E per cominciare, permettete che io vi faccia qualche domanda. Fate, amico mio, fate; son pronto a rispondervi. Da chi aspettate giustizia? dal re Ferdinando?

Anco i re sono uomini ed hanno diritto di esser gelosi; sentenziò Tristano, rannuvolandosi. Per altro, bisognerebbe che fossero uomini del tutto, e si potesse qualche volta giuocarsela anche con loro. Ma via, lasciamo questi discorsi, e andiamo piuttosto al ritrovo. Ella è pronta a scendere sul terreno? -Sicuramente! Posto tra le due corna del dilemma... -Preferisce il secondo corno. Ha ragione.

121 Ruggier sul capo al Saracin tempesta: e se la spada sua si ritrovasse, che, come ho detto, al comminciar di questa pugna, di man gran fellonia gli trasse, mi credo ch'a difendere la testa di Rodomonte l'elmo non bastasse, l'elmo che fece il re far di Babelle quando muover pensò guerra alle stelle.

battuto fu l'argento prima d'avere superato in guerra e disfatto Pirro, re degli epiroti, l'anno 485 dall'edificazione di Roma e sessantadue anni dopo che fu battuto l'oro.

Che, conciofossecosaché per coloro li quali erano depressi fosse chiamato, mediante Bonifazio papa ottavo, a ridirizzare lo stato della nostra cittá, un fratello ovvero congiunto di Filippo allora re di Francia, il cui nome fu Carlo; si ragunarono a uno consiglio per provedere a questo fatto tutti li prencipi della setta, con la quale esso tenea; e quivi tra l'altre cose providero, che ambasceria si dovesse mandare al papa, il quale allora era a Roma, per la quale s'inducesse il detto papa a dovere ostare alla venuta del detto Carlo, ovvero lui, con concordia della setta, la quale reggeva, far venire.

Alessandro IV scrive aver commutato alla impresa stessa il voto del re di Norvegia e de' suoi, pag. 549. 12 detto. Altra bolla allo effetto stesso. 13 detto. Alessandro IV ad Arrigo III, p. 550. 15 detto.

Alcuni passi di questa romanza, come pure di altre, hanno corso anche oggi sotto forma prosastica. Trovo bensí rammentata la Normandía qualche altra volta nell'antica letteratura spagnola; per es., al cap. [Nota 22: Fino al sec. XV, ai re davasi per lo piú in tutta Europa il titolo di Altezza; all'imperatore soltanto si diceva Maest

Passata un po' l'ubbriacatura, avuti maggiori ragguagli dalla guida, ricordatosi che lui stesso aveva domandato questi bianchi che stavano al campo del re, tornò a miglior consiglio.