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In queste cure passarono i mesi della primavera. Ma Zacchiele, consigliato dalla stagione novella a maggiori impeti di amore, incalzò la donna con così tenere supplicazioni che n’ebbe alfine una promessa solenne. Le nozze si sarebbero celebrate il giorno precedente la Nativit

Una sera tiepida e serena di primavera m'era sdraiato ai piedi del monte Liceo all'ombra d'un colossale platano, ed assorto come in estasi contemplava il tramonto che dava a questa regione un singolare ed incantevole aspetto. Lontano lontano la cima dei monti si confondeva coll'azzurro cielo e l'azzurra onda del golfo d'Arcadia scintillava agli ultimi bagliori del sole.

È l'azzurro infinito che vi si stende sul capo, è l'alba che imbianca il mondo, il tramonto che lo imporpora e la primavera che lo infiora, è lo splendore degli astri, l'immensit

Ecco il grido che l'anima invia alla primavera, il grido che viene dal cuore tratto dai zeffiri profumati all'ideale.

E giunto così alla primavera del 1505, dopo aver scritto in quel modo che sappiamo al conte Fiesco, suo compagno di gloria, così scriveva desolato ad un altro amico, a Don Diego di Deza, fatto arbitro un istante, ma senza frutto, della sua querela col re.

Infatti nella primavera soccombette ad un colpo fulminante di apoplessia. Ada e Silvio, quantunque abituati a quella vita, furono sorpresi di non provare maggior dolore; ma siccome la dote di Ada saliva ora coi risparmi del vecchio a quasi seicentomila lire, ricchezza abbastanza considerevole in provincia per concedersi in due il lusso di qualche capriccio, partirono per Parigi. Quindi da Parigi passarono a Londra, discesero il Reno, visitarono il mezzodì della Russia sino a Costantinopoli, e di l

E ben presto, i primi albori d'una bella e serena mattina di primavera, cominciavano a rischiarare di luce rosata le finestre della casa; e il primo raggio del sole che penetrò in quella stanza di morte, venne a cadere sul letto dell'estinto soldato di Napoleone. Era l'alba del cinque maggio. Capitolo Terzo

Non so cosa mi faccia, rispose, non ho più nessuno... e si guardava attorno smarrito, come un uomo che non sa raccapezzarsi a vivere. Partì quella stessa primavera per l'America e non seppi altro di lui. Passarono parecchi anni; ed io pure alle volte dimenticai i miei amici di Sulzena e di Zugliano.

In primavera, o al più tardi in estate, Edith rivedrebbe Nancy! Oh! certo, fra un mese o due Edith starebbe benissimo! Purchè bevesse molte uova crude e fosse ragionevole. E Edith beveva molte uova crude ed era ragionevole. Primavera, esitante e timida, scalò i mille cinquecento metri di montagna e arrivò a Davos alla fine di maggio. Fritz Klasen partiva per tornare a Lipsia. Addio! addio!

La primavera sospirava più forte con gli spasimi dei fiori, col susurro delle piante in amore, e nell'aria salivano odori soavissimi e freschi soffi di zeffiri. In una bella giornata profumata si svegliò il canarino a un pispiglio sommesso. Una passera aveva fatto il nido di rimpetto.