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Oltrepassata di circa un'ora in direzione nord, la seconda diga, ci fermiamo a Onikullo, grossa borgata abitata da indigeni e da piccoli negozianti che tengono in Massaua i loro affari e passano qui la notte, pretendendo sia meno calda: riempiamo le nostre pelli ad un pozzo pubblico, poi proseguiamo volgendo leggermente ad ovest per fare alt verso le sette in un avvallamento qualunque.

«Se devo morire... proprio.. vorrei.. vorrei vedere... il signor Del Pozzo! disse. E svenne. La notte era splendida; non ci mancava nulla; pure la luna che batteva la sua mite luce bianca su 'l mare tranquillo. La festa vagheggiata dai bagnanti non poteva a meno di riuscire splendida.

Luogo e` in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge. Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicero` l'ordigno. Quel cinghio che rimane adunque e` tondo tra 'l pozzo e 'l pie` de l'alta ripa dura, e ha distinto in dieci valli il fondo.

E poi, adesso, non si trattava del giornale, il pozzo di San Patrizio!... Era una grande speculazione!... Erano milioni che sarebbero stati messi in giro! Ma.... c'era un altro ma. Cinquecento lire subito, sul momento, il signor Brunetti non le aveva davvero. Però gliele avrebbe procurate dall'oggi al domani: senza fallo.

Basta; ora non ho che un desiderio: lasciar questi luoghi al più presto! lasciarli per sempre!... Ti raccomando di nuovo, Dal Pozzo, rimanti meco in questi giorni.... Non dubitare; ed ora che vedo a chi mi preferisci, son lusingato davvero. Parliamo d'altro.... , .... E si allontanarono. Qualche tempo dopo la carrozza di donna Maria rientrava in citt

Terminate le rappresentazioni di Pavia, il Modena doveva recarsi a Milano colla sua compagnia, per dare alcune recite a quel Teatro Re, ch'egli chiamava il suo pozzo d'oro. Parr

Una sera, il soprintendente e la sua famiglia erano nel cortile della prigione; vi si trovavano pure alcuni prigionieri, occupati in certi servizi, e vari impiegati. A un tratto fu udito un grido straziantissimo: la moglie del soprintendente si slanciava verso il pozzo, e dopo il suo grido di spavento, si mise a urlare: Salvatelo! salvatelo!

Lassù, a S. Pasquale al Corso, donna Nena abitava da tre anni, nel cortile del monastero, in una stanzuccia rimpetto al pozzo. Pareva, in quella immensa quiete, una badessa sopravissuta alle sue monache, bandite per sempre, a far posto ai carabinieri in caserma.

Lo riconobbe subito, grazie allo splendido chiarore di luna, che illuminava la via. Era un gentiluomo assai bruno, alto della persona, di un portamento affatto militare. Il cavaliere si era trovato qualche volta con lui a Messina. Signor conte, signor conte: gli disse quegli agitatissimo. Una parola in grazia.... Vi ascolto, signor dal Pozzo; che volete?

Ma vi sono certi delitti che, quantunque orribili, si sottraggono alla punizione, e quasi non vengono biasimati. Poi donna Maria amava gli intrighi; era nata per essi. Dal Pozzo continuava ad alloggiare dal conte di San Giorgio, il quale non usciva mai. In quella casa talvolta si recava anche l'ufficiale a ricondurvi l'amico suo.