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Diamo un'occhiata in giro, e vediamo un'insegna. Il titolo "Albergo della Posta" prometterebbe la prima locanda del paese; ma le piccole finestre e la povera apparenza dello stabile, non ci lasciano sperar bene. Scovo più in l

«Parla son qui a posta! s'affrettò a dire il frate accostiamoci alla finestra, e parla: che hai, che ti hanno fatto? io sono un umile consigliere, un povero mortale, ma alle volte Dio si compiace in noi, e parla colle nostre labbra.

Tutto codesto non tien che a voi, principe mio rispose il dottore. «Tu sai che io non mi spavento alla vista di una spada...» Se lo so! gridò il principe. Crede egli dunque che io non compresi ch'e' poteva uccidermi l'altra volta, e ch'e' fece a posta un movimento per precipitarsi sulla mia spada? La paura non è di casa nostra.

vita beata che ti stai nascosta dentro a la tua letizia, fammi nota la cagion che si` presso mi t'ha posta; e di' perche' si tace in questa rota la dolce sinfonia di paradiso, che giu` per l'altre suona si` divota>>. <<Tu hai l'udir mortal si` come il viso>>, rispuose a me; <<onde qui non si canta per quel che Beatrice non ha riso.

Bianca che non s'era più tolta dalla finestra della sua camera, gli scoperse improvvisamente. L'apparizione di don Marco, fu per lei, come se l'avessero posta dinanzi ad uno specchio, e di bellissima che era stata, si fosse vista divenuta deforme. Ripensò a quel giorno, in cui s'era andata a gittare a' piedi della signora Maddalena, in casa del prete; sentì come un'eco lontana delle parole che aveva detto quel giorno; e misurato l'abisso che gi

La partenza doveva aver luogo il seguente. A quell'epoca si viaggiava per la diligenza che faceva il servizio della posta due volte per settimana. Per non compromettere il vescovo in faccia alla corte napolitana, il barone di Sanza, il colonnello Colini, il marchese di Tregle andarono a dirgli addio all'uffizio della diligenza. Gli mandarono i loro complimenti per mezzo di don Gabriele, il quale, avendo accompagnato il marchese di Tregle in qualit

Contro Elisabetta regina d'Inghilterra il santo Padre tramò congiure, tese insidie segrete, allestì guerra aperta, promosse le pretensioni di Maria Stuarda, la sovvenne con ogni industria, si rimase contento finchè non l'ebbe condotta al patibolo: rea femmina cotesta fu, e adultera e omicida, ma perchè papesca, la scattò di un pelo che oggi i cattolici non l'adorino sopra gli altari allato a Pio V: questi scrivendo al duca di Alba per indurlo a spedire milizie di Fiandra contro Elisabetta aggiunge, colei che la trincia da regina l'Inghilterra ; peggio poi quando scrive pel medesimo intento a Caterina di Francia; allora non si perita appellare Elisabetta rea femmina e perfida; chiarisce com'egli cospirasse ai danni suoi, e sottecchi aguzzasse ogni ferro per ribellarle i sudditi cattolici, i quali per gli aiuti procurati alla Francia, non chiedevano altro, che essere a posta loro soccorsi a rimettere in trono la Stuarda loro legittima sovrana.

similemente a colui che venire sente ’l porco e la caccia a la sua posta, ch’ode le bestie, e le frasche stormire. Ed ecco due da la sinistra costa, nudi e graffiati, fuggendo forte, che de la selva rompieno ogne rosta. Quel dinanzi: «Or accorri, accorri, morte!». E l’altro, cui pareva tardar troppo, gridava: «Lano, non furo accorte

Non voglio confidarla alla posta. Vorreste voi incaricarvene? Datela qui.

Io, cara mia disse Alberto, uscirò subito dopo la posta e non tornerò che per pranzo... Ho seduta agli uffici, seduta alla Camera e si finir