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Si volse stupito, stette un tratto a considerarla, poi lasciando la Perseveranza abbandonata sul sedile, le si fece accosto e le disse: Come! Piange? Un'eroina? La Carmela stava in un momento d'eccitazione. Aveva bisogno di sfogo, ed in un impeto di sincerit

E spesso son le note sue interrotte, per l'irrompere Dei singulti saprebbe una ragione... Pur piange spesso quando vien la notte, Poi lo rinfranca ancor la visïone Piena di gloria D'un avvenir purissimo e ridente, E sente che uscir

Piangecontinuò a brontolare la signora, che aveva incominciato a far la treccia, movendo in fretta le dita grosse, coperte dagli anelli d'oro, con un moto che pareva meccanico. «Piange, povera vittima!» e per ischernire Agnese prese a farle il verso, sforzando la voce aspra, fessa, a una cantilena piagnucolosa.

C'è nessuno che senta, che si commuova? E andai all'uscio e premetti il campanello, e feci cadere la banderuola. Che volete? Sentite come piange quel ragazzo! Badate ai fatti vostri! La «pulce» è una visita improvvisa. È avvenuta a me nelle carceri di Bologna. A Bologna nessuno entra nella cella. Chi fa la pulizia sono i detenuti incaricati dei servigi domestici.

Quelle truppe scesero verso il Po a fare un lento macello d'amici e di nemici, a devastare Mantova, che ancora se ne piange; a raccogliere le maledizioni dei popoli travagliati da quelle non so se chiamarle guerre o ladronaje, in tanto peggiori, in quanto che neppure offrivano una speranza alla imaginazione. Ma un altro tristissimo dono lasciarono al paese, una terribile peste.

Ancora il bimbo che piange, il fiasco rotto a terra in un liquido scuro e sospetto, e la stessa donnetta che dice a due o tre pietosi: È scivolato, poverino, e ha rotto il fiasco.... Se va a casa, suo padre lo scanna!

E qual è quei che volontieri acquista, e giugne ’l tempo che perder lo face, che ’n tutti suoi pensier piange e s’attrista; tal mi fece la bestia sanza pace, che, venendomi ’ncontro, a poco a poco mi ripigneva l

Chi piange qui? domandò mastro Jacopo con voce tuonante. Non voglio che pianga nessuno. Finiamola con gli strepiti! Volete farla morire? Non voglio che muoia. È la mia figliuola, è il sangue mio. La custodirò, la rinchiuderò, che non abbia più a vederla anima nata. Nessuno la sposer

(più terribile e più fremente) Ma dunque io non potrò neanche vendicarmi? Tra le rovine di ogni mio bene, d'ogni mia illusione, io sarò costretto a vedermi perennemente dinanzi il fantasma d'un uomo senza connotati, un'ombra schernitrice e inafferrabile, e sarò costretto a sentirmi quotidianamente come schiaffeggiato da una mano ignota?!... E questo non è nulla a confronto di tutto il resto!... C'è il frutto dell'obbrobrio, c'è il documento vivo della vergogna, della nefandezza, c'è la personificazione della sciagura che mi colpisce!... C'è un bambino che oggi balbetta e piange, e che ben presto mi chiamer

E quella a me: <<Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e cio` sa 'l tuo dottore. Ma s'a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, diro` come colui che piange e dice. Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto.