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Ma una cancrena irreparabile erasi infiltrata anticipatamente nel cuore istesso della penisola: e vietò a quelle repubbliche di sentirsi sorelle, figlie d'una madre comune, l'Italia, di stringersi insieme a rendere inaccessibile altrui il mare e le Alpi; inutili Alpi, come le disse Carlo Cattaneo malinconicamente e profondamente. E questa cancrena fu il papato.

Niuno sulle prime se ne accorse. La rivoluzione che si compiva silenziosamente nel suo spirito, somigliava a quella che si veniva maturando in Italia e della quale gli affigliati sapevano poco, i governi nemici quasi nulla. Se Don Giovanni fosse stato un pensatore, si sarebbe gettato con violenza nelle nuove teoriche religiose per rovesciare il papato; essendo invece un uomo di cuore, discese nell'azione aiutando quelli che rischiavano la vita a preparare i combattimenti dell'indomani. Cacciatore sui confini della Toscana e della Romagna, le sue amicizie coi contrabbandieri iniziarono le sue relazioni politiche senza macchiare la sua austera probit

Ed io, di ripicco e con risentita parola: Il Papato è a Roma e non a Rieti, a Gubbio, come il pensiero ha sede nel cervello e non nelle calcagna. il Papato si demolisce con la religione cattolica. «Conserverò la religione degli avi, scrisse il vostro re.» I Valdesi e Giannone possono rendervi testimonianza quale religione e quali avi fossero quegli avi e quella religione.

Ei gli fece la diagnosi della religione, gli schizzò il carattere del gesuitismo e del papato quali erano, quali avrebbero dovuto essere, come alcuni spiriti intuitivi dell'avvenire e dei riformatori li consideravano. Il P. Piombini non disse che una parola sul conto di Bambina, se viveva, parola che calmò l'inquietudine del fratello.

Caminamo: ch'io voglio che tu vadi poi insino a casa di Filippa e che concludi el tutto. E promettegli ciò ch'ella vuole. RUFINO. Se io gli prometto ciò ch'ella vole, noi stiam conci! CURZIO. E perché? RUFINO. Per ciò che non gli basteria un papato. CURZIO. Se intende ch'ella abbi a chiedere cose possibili e non quelle che non si ponno.

Queste mura, ora mute, furono testimoni durante settant'anni della storia del papato, in una delle epoche più memorabili d'Europa, quando cominciava a splendere di bel nuovo la luce delle scienze.

I paladini del Papato erano pieni di soddisfazione e di fierezza. Non si doveva dimostrare che Roma non poteva essere la capitale di un regno? Ebbene, non ne erano quelle feste la prova più luminosa? Le migliaia di preti, che si raccolsero in quei giorni intorno al Papa e fraternizzarono in mezzo alle sontuose feste della loro Chiesa, erano pieni tutti del medesimo entusiastico sentimento. Non avrebbero essi portato quell'entusiasmo nei loro paesi, nelle loro comunit

Giulio II prosegue la politica del papato e dei Borgia risuscitando tutti i vecchi diritti della Chiesa; e Macchiavelli non vede in lui che un prete prepotente ed armato, che ogni principe italiano potrebbe rattenere e che il signor Baglioni ha fatto male a non pugnalare immortalandosi.

La lingua, l'arte, il papato, l'antichit

Il principato invocava dal papato le sue armi spirituali a guarrentigia dell'ordine contro le ignobili anarchie della piazza. E, bisogna pur confessarlo, la maggior parte del pubblico vi era favorevole. Ruggero Bonghi ne scrisse molti articoli sulla Nuova Antologia che furono poco letti e meno compresi.