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Una notte, tornato a casa, le scrisse una lunga lettera: le prime due pagine le scrisse e riscrisse di nuovo due e tre volte; non era mai soddisfatto. Aveva coperto il tavolino di foglietti stracciati. Quando fu contento, o almeno quasi contento della lettera da lui scritta, erano le cinque del mattino.

Se io fossi di natura men selvaggia e meno obliosa, avrei forse raddoppiate le pagine di questo libro, ed augumentatone l'interesse. Ma la mia ritrosia non so vincere, e non ho sfiorato che i profili di chi conobbi, di chi lambii, in passando, un bricciolo di conversare. Quindi, il mio libro è incompleto. E ne domando scusa a coloro di cui tacqui e di cui avrei dovuto favellare, ed a coloro di cui mi sbrigai con una frase, la più corta possibile, e perciò talvolta monotona. Ho scritto però senza malignit

Perchè poi tanto sgomento per due o tre pagine di scritto? Ecco qua; bisogna sapere prima di tutto che messer Bartolomeo Fiesco, dacchè aveva fatto ritorno alla casa de' suoi padri, era diventato nervoso. Non gi

Le trecento settantadue pagine della sua confessione non rivelano però il lento lavorìo del rimorso, questo bisogno dell'accusa. Tullio Hermil, pur compiacendosi di distrigare l'arruffata matassa delle sue sensazioni e dei suoi sentimenti, rimane quasi estraneo a tutto quel che va scrutando nel proprio cuore corrotto.

Il Damonte, in piedi vicino a lei, le voltava le pagine della musica e salutò Andrea, come Scipio Spinola, senza dir motto: mentre il Baldi, che stava leggendo sul canapè, si alzò, e in punta di piedi, gli andò incontro per istringergli la mano. La Baby cantava con anima e con passione.

La lingua è di buon conio paesano; e lo stile corre via rapido e spigliato. Sicchè il nuovo racconto del Grandi è degno degli altri, che gli han data meritata lode, ed offre onesta e piacevole lettura.» =A. Franchetti= «Non sono più di centoventisei pagine in-16 di un bel garamone, con molto lusso di spazii interlineari e marginali.

si sentiva scorrere per le vene un fuoco, vibrare su tutta la pelle un brivido, e più d'una volta chiudeva il libro e lo gettava lontano da . Una volta invece aveva a un tratto con furore baciato quel bacio, e su quelle pagine galeotte aveva lasciato l'impronta delle sue labbra.

Molto orgoglio, molto entusiasmo, molta fede cieca traspariscono dalle trecento ottantaquattro pagine di questo volume, cioè molta giovinezza, inficiata però da inopportuna seriet

Passammo la serata insieme; gli domandai cento cose, me ne disse mille; e mi lesse alcune splendide pagine del suo libro che mi fecero conoscere Toledo meglio che non l'avrei conosciuta nel soggiorno d'un mese.

In risposta a chi potrebbe accusarmi di mala fede perchè dalle pagine del generale Corsi e di altri avversarî del socialismo cito soltanto quelle che mi fanno comodo, riconoscerò che il primo assegna una parte di responsabilit