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Bisogna esser grati ai francesi di questa diligenza, mercè la quale ogni statua fa la sua buona figura. tutto è restauro, badate; ci sono in buon dato le statue intiere e i monumenti pressochè intatti. Per questo rispetto, Parigi non gareggia con Roma, con Napoli; ma può venir terza facilmente; ed è gi

Il diritto consolare dei Veneziani fu soltanto nell'anno 1786 ridotto a disposizione di legge generale, e compreso nel titolo XII, parte I, del famoso codice per la veneta mercantile marina, che è uno dei più preziosi monumenti della sapienza civile della repubblica, negli ultimi anni della sua esistenza.

Gli faceva ammirare i monumenti, le opere d’arte, le chiese, i palazzi, i canali, e fino le casupole, e gli spiegava la storia locale.

Per tornare alla filologia francese, accanto a questi due monumenti degli Stefani, bisogna collocare i Glossarî della media ed infima latinit

Morso; e forse di mezzo secolo si sarebbe ritardato per noi la conoscenza di monumenti, codici, lapidi, monete di quella dominazione che è tanta parte della storia di Sicilia dovuta all’Amari. ³⁶⁹ B. Lagumina, Il falso Codice arabo-siculo, in Archivio stor. sic., N. S., a. V, fasc. III-IV, pp. 233-314. Pal. 1881.

Sulla piazza principale sorgono gli edifici pubblici, i monumenti del tempo in cui Todi era una repubblica libera, arbitra di guerre e di alleanze, come Terni, Spoleto, ed altre citt

Le arti cristiane poi, furono naturalmente oscurissime ne' tre primi secoli, tra le catacombe. D'architettura non n'era bisogno possibilitá in tali luoghi; vi potevan fiorir nemmeno le pitture o le sculture. Quindi sono rozzissimi e discordi da quelli dell'arte idolatra i pochi monumenti cristiani che si trovano di quell'etá primitiva.

Lo troviamo quindi solo fra le tombe: in mezzo ai monumenti è apparecchiata una tavola ricoperta d'una coltre nera, sulla quale stanno fiaschi e bicchieri; la mensa è adorna di teschi umani. Tutt'a un tratto l'arrivo dello spettro è annunciato, come nella prima scena, da alcuni colpi sotterranei e subito si erge solenne la sua bianca figura. «Mangiagrida lo spettro.

L'arte ha soggiogato la natura, ma con garbo e quasi per fargli piacere; la verdura, stagliata in larghe messe simmetriche, ma senz'ombra di tirannia, si armonizza coi monumenti disseminati a profusione da per tutto; lo stesso orizzonte, imprigionato tra quelle digradazioni sapienti, o sia perchè non offre linee spezzate alla vista, o sia perchè la grandezza dell'opera artistica è stata condotta a non parer da meno di quella della natura, si acconcia volentieri alla servitù, obbedisce senza sforzo, par libero.

Il minore dei Di Blasi, regio storiografo, non seppe perdonare a Mariano Scasso la pubblicazione d’una versione italiana del de Burigny. L’opera per manco di sussidio di monumenti e di documenti, per errori di fatti che la scoprivano al critico più modesto, era a dir vero difettosissima; ma il Di Blasi oltrepassò il segno. Il suo altezzoso giudizio scese alle minuzie e trascese in biasimo astioso.