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Il cavaliere di Malta si preparava ad una tale evenienza, ed era risoluto di addossarsi allora tutta la responsabilit

Nelle membra di Rosina corse un brivido di tenerezza: essa ricordava il sogno fatto a Malta tanti anni addietro; la canzone era italiana, italiana la musica. Giovanni pure sembrò altamente commosso. Il canto proseguiva: Madre sono e son fanciulla, Ed il figlio, ahimè! non ha Genitore: ah! dalla culla Chi sia il padre, ah! no non sa. Quali parole! senti tu, mio Giovanni?

Dinanzi a quelle prove importantissime, autentiche, indiscutibili, il cavaliere di Malta perdeva quasi la memoria di quanto aveva narrato Camilla; comprendeva solo che quelle prove dovevano bastare anche per don Francesco. L'ufficiale terminava allora la lettura dello scritto di suo padre. Ebbene? gli chiese il conte.

Donna Maria non potè reprimere intieramente un leggiero sorriso. Il cavaliere di Malta le si avvicinò: Oh! le disse sommessamente e con indignazione: non arrossite voi, donna Maria? Invece di calmare voi attizzate gli odj! Come lo potete in questo istante? Ma ella era nel numero di coloro che credono lecita ogni colpa, purchè siano essi che la commettano.

Donna Livia portava quella notte un ricco mantello da viaggio, specie di zimarra di velluto nero, foderata di seta azzurra. Era la moglie di don Francesco, ora duca dell'Isola. Il cavaliere di Malta seguiva con inquietudine lo sguardo di suo cugino: forse temeva per donna Livia la collera di lui.

Udillo il generale e rise; indi ripigliò: Per passare lo stretto ci fu mestieri girare mezzo Mediterraneo da Messina a Caprera, a Palermo, alle acque di Malta, a Melito, e Persano con due fregate gustava da Messina la musica delle cannonate borboniche contro i nostri tapini vapori da trasporto.

Vi ringrazio, conte, rispose la duchessa tristamente: mi prevarrò di questo vostro avviso. Il rumore, che si poteva aver udito poco prima, si rinnovò; ma neanche questa volta donna Livia, il cavaliere lo notarono. Il duca, scosso e persuaso dalle ultime parole del cavaliere di Malta, ed arrossendo d'aver potuto un momento dubitare della duchessa, non aveva voluto trattenersi maggiormente.

Ed intanto pensava alla scena che forse avveniva al castello, e che ella stessa aveva preparata. Ma ad un tratto una subita riflessione venne a turbarla grandemente... Il principe aveva parlato al cavaliere di Malta... E se fosse stato per comunicar ciò alla duchessa che il conte.... Ella aveva udito dell'abboccamento; ma qualche parola appena, mentre stava nascosta dietro una portiera... E se il duca riconoscesse infondate le sue accuse?... Ei, che gi

Donna Livia sa fare davvero dei miracoli, diceva tra . Marco guardava impensierito Camilla; passata l'ebrezza della vendetta, chiedevasi se non fosse stato troppo inflessibile verso di lei, la quale avrebbe potuto pentirsi. Per darsi pace non aveva che a gettar gli occhi sul duca, il quale di rimorsi non ne sentiva certamente alcuno. Il cavaliere di Malta era profondamente triste.

Ritornato in patria, aveva conosciuto donna Livia, da poco sposa a don Francesco; e quella conoscenza gli aveva fatto desiderare vivamente di restare a Catania per lungo tempo. Ma ei sapeva benissimo poter essere chiamato a Malta da un momento all'altro, come lo sapeva il duca suo cugino, che per questo non si era meravigliato della sua partenza.