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L'altra critica annotazione dell'Urfè può dar motivo di risa al nostro secolo; ma era cosa molto seria nei tempi del Chiabrera: «L'Auteur dit que Sangario estoit magicien; et touttefois touttes les choses qu'il lui attribue en descrivant cet homme ne sont que celles d'un sorcier, qui est de gresler, faire la tempeste et l'orage, faire mal au bestail et samblables: et il faut noter qu'il y a grande differance du sorcier au magicien, car le magicien fait ses sortileges avec art, et le sorcier ne fait que les maux que le Diable luy donne a faire, et par des choses les quelles luy mesme n'entend pasNel secolo XVIII il Tartarotti con un libro pieno di erudite citazioni si sforzò di difendere altra cosa essere l'arte magica, ed altra la stregheria; negando questa, e quell'altra ammettendo.

Il conte Volfango Teodorico d'Altemps, invaghitosi di Clara la maggiore sorella del Castellano, a lui la richiese in donna, ed esso gliela concedette, a patto però si recasse in Alemagna alla terra di Altemps, possedimento di Marco Sittico suo padre, ed assoldate molte schiere tedesche, inviandole pel Tirolo e pei monti della Valtellina, le facesse prontamente pervenire a lui in Musso.

I soldati di Lisandro, circondata la povera casa colonica in Frigia dove Alcibiade e i suoi si sono ricoverati, vi hanno appiccato il fuoco. Alcibiade tenta un'ultima resistenza, ma torna indietro ferito, barcollante, quasi soffocato dal fumo. Timandra, la fedele cortigiana che è stata il buon genio di lui, lo accoglie morente tra le braccia.

Come facevano quelle matte e quelle matte, per la signora Maddalena, erano tutte le più grandi dame di Milano come facevano a perdersi dietro a un tisicuccio spiantato come quello? Spiantato?... Gli arrivavano da Torino i danari a sacca, e lui li buttava via a palate! Tisico? Ma la signora Maddalena non lo aveva mai visto! Era un bellissimo giovane.

Lo stato maggiore resta , a guardarsi uno con l'altro, come tanti scemi. Alla fine, il generale dice al capitano: Io mi ritiro; se arrivasse il granatiere, prevenitemi, per avvertirne l'imperatore. E rientra fra le quinte anche lui. Il capitano, a sua volta, sfodera la spada e grida all'aiutante: Il mio dovere mi chiama: se giunge il granatiere, avvisatemi subito. E via.

Ma a lui la notizia aveva dato un coraggio da leone. Si levò in piedi, il conte Gualandi, si tirò indietro due passi, e, facendo un amabile scorcio di vita, così parlò con cerimonioso sussiego: Signorina, potevo venire ieri a Castelnuovo, e mi era parso troppo presto. Dovevo venire domani, e mi pareva troppo tardi per il mio desiderio.

Il discorso era gentile, e il conte Gino ammirò la delicatezza del barone Da Wincsel. Bisognava rispondere, e rispondendo non esser da meno. Il barone è cortese; rispose Gino, inchinandosi ancora. Egli mi offre una facile occasione per dirgli che ha male interpretato un momento di umor nero e dubitato a torto dei miei sentimenti per lui.

Dopo avere assistito a quella muta scena per un pezzo, lui pure intenerito, il buon capitano Thompson, alzò il capo e dirigendosi alla sua signora in inglese le disse: "Lo Yacht è l

Bruno ingoiò una tazza di , sogguardando il conte, fattosi canuto precocemente ma sempre mellifluo, con un sorriso dolciastro sulle labbra. Il giovane sentiva in lui l'ipocrisia. S'alzò, s'inchinò e se ne andò. Duccio Massenti! Aveva un vecchio conto da saldare; ricordava bene ch'egli aveva offesa Nicla in altri tempi; non sapeva come, non sapeva perchè, ma l'aveva offesa.

Dagli usci, dalle finestre, era un accorrere su la via, un affacciarsi, un ridere, un acclamare lui, che tutti riconoscevano quantunque travestito, che tutti chiamavano a nome: Ehi, Cardello! Guarda Cardello! Evviva Cardello!