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Dopo aver disposto d'una gran parte del suo avere a favore di parenti, d'amici e d'ospizi, dettò i seguenti articoli: Voglio che tutti i fumatori del paese siano invitati ai miei funerali con tutti i mezzi possibili: giornali, lettere private, circolari, annunzi. Ogni fumatore che si render

Da questi studi s'era venuto ingenerando in lui l'amore per le lettere e per le arti, e la stima per quelli che decorosamente le professano, a tal che godeva intrattenersi con essi, e manifestamente li proteggeva. Fra i molti che il Conte di Virtù guardava con occhio di stima e d'amore, eravi anche il cavaliere Alberigo Fossano.

Ogni domenica v'era pranzo a Corte. Erano invitati generali, deputati, professori, accademici, uomini chiari nelle lettere e nelle scienze: la Regina parlava con tutti e di tutto, con una sicurezza e una grazia, che per quanto si sapesse prima del suo ingegno e della sua coltura, superava sempre l'aspettativa.

Portarla? Andar dunque dai Bardelli, incontrarsi con Eugenio, dopo la scena di ieri? scrivere invece?... Scrivere una delle solite lettere di condoglianza, accozzar le solite frasi contorte che non dicono nulla, mentre si può dir tanto con una stretta di mano, con una lacrima? E scrivere a chi? Alla signora Marianna?

E però non fu solo Goethe colui che, è stato detto, scoperse la Sicilia ai Tedeschi. Le sue lettere del 1787 non videro la luce prima del 1817³; e le dolci carezze tra le quali egli durante la primavera di quell’anno si cullò nella citt

Quando sentì il passo di Giorgio, che andava ogni mattina a prender le lettere, allora soltanto si coricò per non far capire alla sua cameriera che aveva passata la notte vegliando.

Di quando in quando gli arrivavano lettere di Valenzia piene di una dolce ed amorosa mestizia, ma se pure lo facevano per un istante pentito del suo trascorso, non valevano a riaccendergli in cuore colla primitiva forza, il suo affetto per lei. La bont

Ve n'era un altro, dei ritratti, in fondo alla cassetta, sotto il fascio delle lettere; un altro che egli non aveva rivisto da anni e che ora lo chiamava, lo attirava con la prepotenza di una nostalgia.

Finita in breve la modesta colazione, Alfredo disse a sua sorella Elisa. Tu dovresti farmi il piacere, perchè sono stanco del leggere e poi voglio fare la mia solita fumata nella pipa, liberamente, a sciorinarmi qualcuna ancora delle tredici lettere che trovansi nel panierino della mia camera, ove depongo al solito, la corrispondenza; v

Emilia esternò la sua sorpresa e soddisfazione nel vederlo. La sua prima emozione crebbe allorchè aprì le lettere del conte di Villefort e Bianca, che l'informavano della loro avventura e della situazione loro in un'osteria alle falde de' Pirenei, ov'erano stati trattenuti dallo stato di Santa-Fè e dall'indisposizione di Bianca.