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Ogni nobile petto ha reverenza Di giuste leggi, ed egualmente abborre La non volgare e la volgar licenza, Che dritto vanta, e ad ingiustizia corre: Ei sa, che se perfetta sapïenza Giammai non puossi a leggi umane, imporre, Pur son tal ordin, senza cui la terra Sarìa di tigri sanguinosa guerra.

Repertorio ambulante di leggi!... Una dovevi trovarmene, una sola, da metter fine a questo sconcio baccanale. C

Chi fia di folle sentimento, che creda che Platone volesse che Omero fosse cacciato della cittá, il quale è dalle leggi chiamato «padre d'ogni virtú»? chi Solone, che nello estremo de' suoi , ogni altro studio lasciato, ferventissimamente studiava in poesia?

I miei fonti e le mie ragioni sono esposti nell'Antologia italiana, 1846, fascicoli II e III; e saranno ulteriormente nelle Meditazioni storiche. Origine della grandezza di Roma. Machiavello, Bossuet, Vico, Montesquieu e gli altri scrittori che ragionarono della grandezza di Roma ne cercarono per lo piú le cause nelle leggi, nell'interna costituzione di lei.

Questo articolo, che vieta al Re di sospendere l'osservanza delle leggi o dispensarne, fu copiato dall'art. 13 della Carta francese del 1830, e questo fu alla sua volta desunto dall'art. 14 della precedente Carta del 1814 ch'era così formulato: «Le roi fait les reglements et les ordonnances nècessaires pour l'execution des lois et la suretè de l'Etat

LARDONE. Le leggi dell'onore son fatte per i cavalieri e prencepi, re e imperatori, e appena se ne curano; perché vuoi curartene tu? PEDANTE. Chi son questi reggi e imperadori? LARDONE. La regina Didone, come ho inteso da voi leggere a' scolari.

L'una e l'altra, per mia , moneta molto grossa e di peso: se però non è equivoco nell'uno e nell'altro luogo; e quel nome di «buoi» in Omero non è piú tosto il nome delle monete istesse di Teseo, che de' buoi portavano l'impronta, come la pecora nelle romane effigiata dicessimo: onde le leggi imponessero la pena di tante pecore, volendo dire di tante monete coll'impronto della pecora; come oggidí si dicono «cavallotti» certe monete lombarde coll'impronto d'un cavallo, e con piú nobile uso sentiamo chiamar «luigi», «filippi», «carlini», «giuli», «paoli», «mocenighi», ecc., varie monete dal nome de' loro principi: costume che fu pur anco de' greci e degli asiatici, che «filippi» e «dari», dal nome di Filippo di Macedonia e di Dario re di Persia alcune monete nominarono.

Ora siccome la tavola era ampia, avveniva che noi nell'ora di pranzo eravamo in certo modo separati bruscamente. La prima a sottrarsi a questa catena fu Clelia, e un bel giorno alle frutta abbandonò il suo posto e mi s'assise d'accanto. In seguito fummo entrambi per il primo quarto d'ora stavamo alle leggi del cuoco; ma non più oltre.

Infatti, che significa la conversione di Paolo Desilva, se non che il socialismo è, più che altro, un sentimento; e che, come tutti i sentimenti non regolati dal positivismo delle ferree leggi naturali, riesce all'assurdo e nuoce a chi lo sperimenta e alle persone che lo circondano?

Oh perchè mai con tante leggi draconiane, con tanti ostracismi ingiusti di incompatibilit