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Com'è che ciò non avvenne? com'è che la pittura italiana non lasciò via alcuna intentata, cercando di conseguire l'originalitá per mille diverse maniere; e la poesia invece parve timorosa di novitá e rade volte escí della via battuta? Non è difficile il trovare nella storia della civilizzazione d'Italia lo scioglimento d'un tale enimma.

L'alfier nero fu pubblicato prima nella rivista milanese Il Politecnico, poi, insieme con Iberia, sotto il titolo complessivo Un paio di novelle, nella Strenna italiana pel 1868 dell'editore milanese Ripamonti-Carpano: è la sola novella che abbia avuto l'onore e la fortuna di due edizioni, dalla prima alla seconda delle quali corrono pochissime differenze, bastanti tuttavia a mostrare con quanta cura il Boito la scrivesse, ché alcune, per quanto minute, rappresentano un miglioramento dell'espressione, una vera finezza artistica, e perciò le più importanti raccolgo più oltre.

La democrazia radicale italiana ebbe da principio tradizioni, intenti, animo repubblicano. Ma rivelatasi nel 1848-49 l'insufficienza di moti popolari a costituire l'unit

La bella poesia italiana non si piegò umilmente, come la francese, alle regole vecchie, ma lottò sempre contro di esse. Dante, il Petrarca, l'Ariosto, piú che alle regole, si lasciarono andare alla prepotenza del loro genio, al bisogno delle anime loro, e riescirono grandi nella libertá.

Abbiamo quindi nell'opera di questi tre grandi ingegni tre influenze di periodi diversi: greca in Meunier; gotica in La Bourdelle; della rinascenza italiana in Rodin.

Il duca non era elegantissimo, simpaticissimo, non era un eroe, un gran signore?... L'essere, non vecchio, ma appartenere al bel tempo antico, era di moda: lo aveva messo di moda la "bella duchessa italiana" insieme ai larghi cappelloni di paglia nera colle margherite, insieme all'Ideale del Tosti e alla virtù. Nora aveva raggiunto il suo scopo; tutti erano a' suoi piedi, tutti l'esaltavano.

Rotto lo incanto, suscitata la virtù italiana, si videro da tutte le parti farsi oltre Cavalieri a toccare, qual col ferro, quale senza ferro, gli scudi dei tenitori, così che al tramontare del sole il libro del Contestabile si trovò pieno di nomi, e di descrizioni d'insegne.

Sappiam badare ai fatti, alle date, se vogliamo spogliare i pregiudizi, rivendicar le vere glorie nostre. La lingua italiana fu l'ultima ad essere scritta delle romanze; tanto piú glorioso fu che ella n'uscisse la prima ad essere scritta, come ognun sa, meravigliosamente.

Dopo cotesta epoca illustre, e lacrimevole non vale, per opinione mia, il pregio ricordare milizia italiana: entriamo nei tempi in cui il Filicaia lanciò nella serva Italia i due sonetti pari a due gridi di dolore, che c'introneranno perpetuo gli orecchi, finchè ella non sia tutta sgombra dagli stranieri.

La rivoluzione italiana però rimase e rimarr